6 maggio 2018

6.5.18

La pasionaria disattenta.

Da qualche tempo gira tra i social un post di una dipendente "modello" di #atac definita dai media "pasionaria" per la passione che mette nel difendere i colleghi autisti/tramvieri/macchinisti: Micaela Quintavalle.


Finchè i ragionamenti erano sulle aggressioni ai danni dei colleghi, non potevamo che concordare con lei ed esprimere solidarietà. Quando si è trattato di critiche alla dirigenza dell'azienda abbiamo dubitato ma non ci siamo espressi in merito.

Poi è arrivato questo suo post su facebook, con tanto di fotografia...e di dubbi ce ne sono venuti parecchi!

Già, perchè è facile parlare al mondo dei social con la maschera della sindacalista e denunciare la mancanza di mezzi per giustificare il cazzeggio in deposito (suo e dei suoi colleghi), ma dall'altro lato non chiedere all'azienda di poter assumere l'incarico di controllore ci suona come una bella presa in giro.

E' alla luce del giorno il fatto che ogni giorno migliaia e migliaia di persone utilizzino i mezzi a Roma senza pagare il biglietto, più e più volte abbiamo sentito la favoletta di nuove squadre di controllori per combattere l'evasione tariffaria (giubbe gialle, amministrativi etc). Purtroppo abbiamo anche sentito del misero fallimento di queste iniziative proprio per mancanza di volontari.
Stessa sorte è toccata ad iniziative di presenza ai tornelli delle metro per fornire assistenza alla clientela in difficoltà: ogni giorno assistiamo a gabiotti vuoti, macchinette mangiasoldi e passeggeri costretti a scavalcare i tornelli di ingresso (o di uscita) perchè non c'è nessuno che li possa aiutare. Fatto sta che l'azienda è in continua, eterna, trattativa con i sindacati (anche lei lo è) per ottenere una flessibilità di mansioni che fino ad oggi non c'è mai stata.


Ci chiediamo dunque quanto vero sia questo "amore" che Michelina pubblicizza sui social e sui media, quanto vera sia questa "resa degli autisti" di fronte al bus rotto ma soprattutto quanto autentica sia la voglia di lavorare (sua e degli individui che sponsorizza).

E' più facile farsi un selfie, dire che il bus è rotto, continuare a cazzeggiare in deposito o da qualche altra parte, far finta di chiedere scusa per lo stipendio rubato, che rimboccarsi realmente le maniche e fare qualcosa non scritta sul mansionario e darsi da fare per salvare attivamente una azienda che, salvo imprevisti, è destinata a chiudere.


Non sei abilitata a fare da controllore o l'azienda non te lo permette per problemi burocratici?
Piuttosto che sbobinare le lezioni di patologia generale perchè non vai a fare presidio insieme ai colleghi nelle stazioni in cui i gabiotti sono vuoti?


Multare, abituare i passeggeri a pagare il biglietto, aiutare l'utenza a mettersi in regola con il titolo di viaggio significa imprimere un cambiamento di direzione decisivo del destino dell'azienda...ma forse è meglio fare propaganda e prendere lo stipendio "a buffo" finchè la pacchia dura e chiedere scusa (a parole).

Glissiamo infine sull'argomento "colleghi indisciplinati", perchè ci sarebbe da scrivere intere biblioteche.
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