30 settembre 2017

30.9.17

I migliori tweet all'infoatac del mese di settembre.

Chiudiamo settembre ripercorrendo i migliori tweet che hanno ricevuto il prestigioso premio "miglior tweet all'infoatac del giorno" questo mese.

La collezione completa la trovate cliccando qui, quella del mese di agosto invece è disponibile cliccando qui


Come non dimenticare l'Atac che annuncia trionfante l'apertura in anticipo del tratto di metro A chiuso a luglio e agosto per lavori e il piccolo acquazzone settembrino che obbliga nuovamente la chiusura della linea?


E l'autista che guida con le cuffiette e nel frattempo indica ai passeggeri di non scocciarlo, o la casualità dei bus che passano 'in gruppo' per non sentirsi soli?


Come non dimenticare la bomba d'acqua del 10 settembre che ha costretto la chiusura di diversi tratti della metro a e b?


E la tradizione dello sciopero mensile la vogliamo ricordare?


Riaprono le scuole e partono i rinnovi degli abbonamenti agevolati per gli studenti.
Alle (poche) biglietterie atac abilitate al rinnovo si creano code allucinanti (...imprevedibili?)


E concludiamo i memorabilia del mese con gente che fa macumbe per ottenere il passaggio di un bus, astronauti che svelano ad ATAC buchi neri, utenti in lacrime di disperazione...


...persone incinte a piedi e autisti "mandati a cagare" dall'utenza...


...utenti che pensano che non si tratti di trasporto del mondo reale...



Ci risentiamo su twitter, ogni giorno, per l'assegnazione serale del premio quotidiano e prestigioso "miglior tweet all'infoatac".

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30.9.17

La favola di Corrado Treviglio Alberighi

C'era una volta un pandino felice che scorazzava allegramente per le vie dei castelli romani. Era un pandino come tanti: quattro ruote, un motore a scoppio, un colore normale come quello di tanti altri pandini.


Un giorno questo pandino arrivò ad una rotatoria a due corsie e, dopo aver visto che non veniva nessuno da sinistra, imboccò la rotonda sulla corsia piú esterna. Ma a quel punto, improvvisamente, da dietro il pandino arrivò furioso Corrado Treviglio Alberighi, un bus cattivo e frettoloso che imboccando la corsia piú stretta della rotonda superò goffamente il pandino dandogli un colpo di sedere per farsi strada.

Il pandino, che non s'era fatto nulla, come il sedere del cattivone, urlò per la paura attirando l'attenzione del bus che, invece di scappar via, decise di fermarsi e vedere cosa s'era fatto il povero pandino.

La fiaba a questo punto sarebbe potuta finire qui, cari bambini, con un forte hip hip hurrà per il cattivone che improvvisamente compiva un gesto buono.

Il bus invece s'era fermato per leggere la targa, scoprire dove abitava il pandino e mandargli l'orco cattivo a derubarlo di tutto.

Il pandino però, che non era stupido, dopo aver lasciato andar via il bus (si erano messi daccordo che non era successo nulla), andò subito dal suo mago-assicuratore a raccontargli quello che era successo, portandosi dietro due pandini che, fortunatamente, passando da quelle parti avevano visto tutta la scena.

Così, quando l'orco cattivo si presentò a casa del pandino, il mago buono fu pronto a scagliargli contro un randellone magico che iniziò a picchiare forte l'orco cattivo che, per la paura scappò, verso la casa del bus cattivo.

Arrivato a casa del bus cattivo, il randellone magico smise di picchiare l'orco e cominciò a picchiare il responsabile di tutta la cattiveria.

E vissero tutti felici e contenti.

Morale della favola: mai fidarsi dei bus cattivi di nome Corrado, anche quando sembrano buoni.
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29 settembre 2017

29.9.17

Sciopero! Sciopero!


Ebbene si, ci siamo quasi, mentre lo sciopero di ATAC di oggi è finalmente finito, domattina prova generale di questa forma di protesta contro ATAC e le sue inefficienze in ogni campo.

Bloccare e/o segnalare gli account infoatac o infoatac2 su twitter per fermare i continui oltraggi a noi, utenti dei trasporti romani che quotidianamente versiamo nelle casse di ATAC un contributo per ricevere solo disservizi e insulti dagli addetti alla comunicazione.

A partire da domattina e per tutto il giorno di domani, 30 settembre, avrete l'occasione di poter dire ad ATAC con pochi click
  • stop a blocchi indiscriminati dell'utenza da parte di infoatac
  • stop ad addetti incapaci che distribuiscono informazioni approssimate ed imprecise
  • stop ad errori grammaticali, alle mancate risposte in inglese
  • stop ai toni minacciosi (es: "moderati")
  • stop al menefreghismo di infoatac di fronte alle segnalazioni di borseggi o di strutture non funzionanti
  • stop ad un regolamento social di ATAC approssimativo e pretestuoso

Forse saremo quattro gatti, sarà comunque bello miagolare tutti insieme!

Che lo sciopero sia con voi!



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29.9.17

Trova da solo il contatto!

Ospite di questa puntata è @l_cantisani che, come tanti altri utenti un po' meno esperti di trasporto pubblico, chiede di una linea che è gestita da TPLscarl, la società privata a cui è stato dato in appalto il servizio delle linee periferiche.


Ed ecco l'infoatac che, sebbene abbia risposto ben ***DUE*** volte, non indica al nostro utente l'account twitter a cui rivolgersi per questo tipo di problema: @romamobilita

Insomma, il modo di fare dei nostri "amici" dell'infoatac, a distanza di mesi non è cambiato per nulla.

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28 settembre 2017

28.9.17

Tu, lei, voi, loro...

Fa un po' impressione (e per certi versi anche ridere) leggere la tweetlist dell'infoatac un pomeriggio come tanti (12 settembre):

L'addetto infoatac, con l'eleganza di una prima ballerina alla scala di milano, balza da un 'Deve attendere', dando all'utente un cortesissimo Lei, ad un cordiale tu con un 'a quale stazione ti trovi', per poi ritornare nuovamente a dare del Lei.

Vogliamo dunque ricordare questa sua performance in un bianco e svolazzante tutù, dei villosi peli maschili che fanno capolino prepotentemente dal petto e un paio di baffi stile ranchero messicano sul viso.
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28.9.17

Nonsoloatac...

In questa fastidiosissima puntata abbiamo voluto allargare la chiazza marrone del problema "comunicazione alla clientela del trasporto pubblico locale romano" ad una società che se ne sta in disparte su twitter, tutta zitta zitta e quatta quatta: @romamobilita

Questi signori, molto piú cordiali dell'infoatac, rispondono, oltre che per ztl, strisce blu, taxi etc. anche delle linee periferiche affidate al privato TPLscarl. Spesso e volentieri chi si rivolge all'infoatac per queste linee viene girato all'account @romamobilita che il piú delle volte non risponde.


A differenza della 'bio' del profilo infoatac, che fornisce gli orari e i giorni in cui è possibile interagire, per la bio di @romamobilita non c'è traccia di orari ne di giorni.
Abbiamo dunque chiesto loro, con il seguente risultato:


Bene, ma non benissimo, visto che le linee periferiche non girano dalle 8 alle 16.30. Abbiamo voluto insistere chiedendo cosa deve fare un povero cristo sperduto nella periferia romana per sapere quando passa il bus:


La risposta, piú che scontata, in realtà non è esaustiva: chi risponderà nel caso in cui la linea viene sospesa? Trattandosi poi di linea periferica sarà piú difficile per l'utenza trovare un'alternativa.

La risposta è stata:


Qualche giorno dopo, malgrado la risposta che c'era stata data


alle ore 15.37 leggiamo il seguente tweet della serie 'scusate ma ci scappa il weekend':


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27 settembre 2017

27.9.17

Alla ricerca della virgola perduta...

Ritorniamo sull'argomento lingua italiana che è tanto caro agli addetti stipendiati dell'infoatac (vieni pagato per scrivere, almeno scrivere correttamente...):


...al di là della virgola dispersa lo sciopero (del 12 settembre) termini e non termina...


...proseguiamo con un filotto di virgole e punteggiatura smarrite: di 5 tweet consecutivi se ne salva solo uno (a 3 fermate)...


...e ancora un altro fantastico grappolo di tweet svirgolati...


...una variante condita dalla mancanza del punto interrogativo (ciliegina)...


...passando da 10 a 2 fermate scompaiono le virgole e il signor Giolitti diventa un 'nome comune'...


...e il gran finale con un fantastico IN quale fermata ti trovi.

Quanto visto in questa puntata sono tutte perle raccolte in meno di mezza giornata!
(Ne abbiamo scartate altrettante per evitare di tediarvi oltre il dovuto)

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27.9.17

Moderazioni...momentanee

Ennesima severa bacchettata da parte dell'infoatac che, messa di fronte al sesso maschile, invita alla moderazione.


Il lato positivo della faccenda è che l'imperativo 'moderati!' si sia trasformato in un cortese invito.


Il lato negativo invece resta il 'momentaneamente' dell'infoatac destinato a protrarsi per molto tempo: 21 interminabili minuti per la precisione.
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26 settembre 2017

26.9.17

Allunghiamo il brodo...

@alessiosabelli protagonista dell'ennesima assurda conversazione con l'infoatac.


Al tweet di protesta dell'utente infoatac risponde chiedendo nome stazione e infine informazioni sull'arrivo del treno.


Ovviamente il problema segnalato, ossia l'attesa eccessiva per un servizio 'metro', nella sostanza non è stato risolto: l'utente ha atteso 10 minuti e l'infoatac si è limitata all'intrattenimento.


Finalmente alle 12.55 la partita si chiude con la risposta che l'infoatac avrebbe dovuto dare sin da subito.


Altra utente, medesimo errore di comprensione/comunicazione: se la domanda è "perchè sto aspettando da 18 minuti un treno?" la risposta dovrebbe contenere il motivo dell'attesa oltre all'eventuale indicazione di quando il treno passerà.
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26.9.17

Attenti al ladro!


Parliamo dell'annoso problema delle solite ladruncole che ormai il popolo di twitter che vive e viaggia con i mezzi ATAC conosce molto bene.


Quello che bisogna fare in caso di furto è, nell'ordine, avvertire il personale di stazione (quasi sempre non presente), chiamare il numero di emergenza 112 e aspettare che le ladre fuggano nell'attesa che arrivino le forze dell'ordine: ATAC verificherà con solerzia, tramite le telecamere a circuito chiuso che avrete fatto tutto secondo la procedura descritta.


Inutile, pertanto, chiedere all'infoatac quali siano LE MISURE DI PREVENZIONE adottate dall'azienda; inutile chiedere come mai non venga fatta l'opportuna cernita dei passeggeri paganti da quelli non paganti che sono probabilmente alla ricerca del furto. Inutile chiedere come mai alcune stazioni della metro sono TOTALMENTE impresidiate e alla mercè di evasori e criminali.

La risposta (implicita) vi è stata fornita nei particolari con le immagini che vi abbiamo proposto. Grazie per l'attenzione (semicit.)


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25 settembre 2017

25.9.17

La domenica della Palma.

@romamobilita protagonista di uno scivolone non da poco in questa nuova puntata


Parliamo del lontano (ma non poi così lontano) 10 settembre, quando una bomba d'acqua colpì la capitale sommergendo diverse strade. Abbiamo già parlato del delirio dell'infoAtac, oggi affrontiamo quello di Muoversi a Roma che ad un certo punto parla dello 011 e di via della Palma (Ostia Antica).

Tralasciando che siamo pratici di Ostia Antica, siamo andati sul loro fantastico portale (muovi.roma.it) e dopo aver inserito il numero della linea e aver visualizzato il percorso abbiamo cliccato sulla fermata 'Palma':


Via della Palma diventa nella realtà via dei Fratelli Palma...una svista perdonabile se non si parlasse di cultura. Come molti di voi romani sapete, tutti i quartieri di Roma hanno i nomi delle strade che ricordano un tema in particolare; capità dunque di sentire nomi di papi nel quartiere adiacente al vaticano, nomi di fiori e piante nel quartiere centocelle, nomi di navigatori e imbarcazioni ad Ostia e...nomi di archeologi ad Ostia Antica.

Chi sono dunque i fratelli Palma?

Alessandro Palma di Cesnola e Luigi Palma di Cesnola sono personaggi militari, diplomatici ed infine archeologi che alla fine del 1800 si distinsero nel campo dell'archeologia e in particolare nella raccolta e lo studio di reperti sull'isola di Cipro. Luigi poi fu anche il primo direttore del Metropolitan Museum of Art di New York. Fa dunque sorridere la sorte toccata a questi due celebri personaggi e all'orgogliosa storia culturale italiana, miseramente violentata dall'ignoranza di un addetto svogliato (dell'agenzia della mobilità, stavolta).
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25.9.17

Danza classica: infoatac sulle punte e poi...piroetta!

Non sappiamo con certezza se si tratti di ipocrisia o di mera incapacità dell'addetto infoatac che domenica 27 agosto era ai comandi (ipotizziamo da solo) dell'account twitter. Ma andiamo per ordine e raccontiamo la storia dall'inizio, visto che è passato quasi un mese.


Domenica mattina un brillante autista dell'ATAC durante l'orario di lavoro manomette il display del 'suo' autobus, scrive una frase abbastanza volgare su tema vaccini e posta la foto su facebook. Nei commenti successivi, giusto per buttare altra benzina sul fuoco, si vanta di aver ricevuto 40000 euro dall'azienda a titolo di risarcimento per 'precedenti persecuzioni disciplinari' con cui si è rifatto casa.
Si scatena l'inferno sui social prima e sulle principali testate giornalistiche poi.


L'infoatac, che normalmente di domenica 'riposa' e non interagisce con l'utenza su twitter, contravvenendo al precedente tweet di 'chiusura' delle ore 1.55 del mattino, alle 9.15 sembra essere 'attiva' ed interagire con l'utenza: primo passo di incoerenza comunicativa. 


Alle 9.54 il tam tam mediatico diventa segnalazione all'infoatac che, come di consueto in casi simili, risponde agli utenti inferociti con i suoi 'verificheremo'. Ma tali risposte a poco servono per tenere a bada la folla inferocita che chiede il linciaggio mediatico del colpevole: le discussioni degli utenti proseguono tutto il giorno con sporadici tweet di infoatac impassibile nel suo ritornello di 'verificheremo' finchè...


...un intervento delle forze dell'ordine nella stazione Ottaviano scatena l'inaspettata reazione dell'infoatac che comincia a rispondere qualcosa che in romanesco suonerebbe pressappoco con "stateve zitti e fate parlà chi c'ha bisogno de 'nformazioni".


Applaudiamo dunque l'elegante passo di danza dell'addetto dell'infoatac nel "balletto dell'ipcrisia" che cerca di zittire la folla inferocita con la scusa di un "intervento d'emergenza delle forze dell'ordine".

E qualora non si trattasse di ipocrisia, applaudiamo ugualmente, all'incapacità dell'addetto di leggere i messaggi e di valutare se rispondere o se proseguire con il messaggio successivo, azione che può essere svolta senza problemi anche da un bambino di scuola elementare.



Concludiamo con un elegante elogio da parte di un utente al capo del personale ATAC e alla bacchettata successiva dell'infoatac che intravede 'diffamazione' nella sorpresa del pacchetto delle patatine.
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24 settembre 2017

24.9.17

Un tram chiamato razzismo (?)

@frapac71 quotata giornalista ha di recente scritto un articolo sul quotidiano La Stampa raccontando un'avventura a dir poco singolare che ha avuto come protagonista la sua Tata di origini straniere. Il fatto che la signora fosse straniera a nostro avviso è un dettaglio, visto che qualsiasi essere umano avrebbe potuto subire il medesimo trattamento e avrebbe potuto provare il medesimo disagio della Tata in questione. Partiamo dunque da considerazioni oggettive e mettiamo da parte il polemico e presunto razzismo, facendo finta che la signora tata fosse di Trezzano sul Naviglio e si trovasse a lavorare temporaneamente a Roma, ignara delle regole sul trasporto.


Sale sul tram il controllore in questione (solo? ...normalmente sono in squadra), si avvicina alla signora e le chiede il titolo di viaggio; la signora mostra al controllore la tessera ed il controllore chiede lo scontrino.

Prima anomalia: se è strano che da un lato il controllore non abbia passato la tessera della signora sull'obliteratrice presente sul tram (o sulla verificatrice di cui dovrebbe essere dotato), altrettanto strana è la richiesta dello scontrino che attesti la validità del titolo di viaggio. Una richiesta simile, seppure non sia singolare in sè, potrebbe essere giustificata da una tessera con dati illegibili o deteriorata. Nulla sappiano riguardo allo stato della tessera ne al fatto che il controllore non abbia verificato che la tessera fosse carica.



Seconda anomalia: la Tata non era in possesso dello scontrino cartaceo ma di una copia su WhatsApp. Al di là della raccomandazione di atac sul proprio portale di conservare la ricevuta di pagamento, che la giornalista ignora palesemente (forse perchè i mezzi pubblici 'spostapoveri' non li ha mai usati), ci risulta alquanto bizzarro il fatto che la Tata in questione ne fosse sprovvista.


Cosa sarebbe accaduto infatti se la tessera si fosse guastata e la signora avesse avuto la necessità di utilizzare la metropolitana? Come avrebbe dimostrato di essere in regola con il titolo di viaggio? Con whatsapp?

Terza anomalia: il controllore verifica che i dati sullo scontrino corrispondono a quelli della tessera ma fa scendere la signora. Il mistero qui è parecchio fitto: la signora, presa dal disagio di non essere di Roma e di non aver seguito qualche misteriosa regola, non insiste per risalire sul tram e rivendicare i suoi diritti: il controllore non avrebbe infatti potuto scrivere sulla multa 'sprovvista di titolo di viaggio', e la multa sarebbe stata contestabile in un secondo momento. Dall'altro lato mancano dati certi per risalire al controllore in questione: numero vettura, (linea, data e ora dell'accaduto senza numero della fermata non sono ovviamente sufficienti ad individuare il controllore), o i dati del controllore stesso che in base al regolamento dovrebbe esibire tesserino di riconoscimento.


La storia termina con l'infoatac che (per correttezza) si è messa in contatto privatamente con la giornalista in questione.

Ci farebbe piacere, a questo punto, un secondo articolo in cui venga data una versione meno fumosa dell'accaduto, magari arricchita dall'eventuale contro-testimonianza del controllore in questione. 

Quel che è chiaro di tutta questa faccenda è che la signora Tata non aveva la più pallida idea circa i suoi diritti e i suoi doveri, rimanendo vittima di uno strano controllore e che l'articolo sia stato scritto più che per fare giornalismo, per vendicare un ipotetico sgarbo che ha subito una persona cara alla giornalista (a sua volta cara allo stimato Gramellini)
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24.9.17

Inconsapevolmente (?)

Oggi vi proponiamo un paio di tweet decenti dell'infoatac. 


Tutto ruota attorno al 'salvo' che è di fatto l'ammissione che:
  • il sistema di comunicazione linea-sala operativa-infoatac non funziona
  • il sistema di rilevamento degli autobus è carente
  • l'organizzazione di orari e turni è soggetta all'anarchia

Ma allora la notizia buona dove sta?

Sta nell'ammissione di colpa, salvo smentita.
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