20 ottobre 2018

20.10.18

Inutil-Atac

Ecco lo pseudonimo che potremmo affibbiare ad InfoAtac in quei casi in cui l'addetto che risponde non è di alcuna utilità.

Ma veniamo ai fatti: Lucia chiede ad infoatac informazioni relative ad una linea che non è gestita da ATAC, è un giovedì, giorno feriale, e sono le 14.33: muoversiaroma, l'account twitter che si occupa di fornire i tempi di attesa delle linee non gestite da atac è attivo ma...


L'addetto cialtrone invece di "passar palla" a chi di competenza (ricordiamo che rsm è attivo e interagisce con l'utenza dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00) liquida l'utente con un "nessun dato" dopo aver controllato i dati della app pubblica.

Informazioni inutili,
un mix inimitabile di incompetenza:
infoatac-inutilatac
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19 ottobre 2018

19.10.18

Dal blog di David Nicodemi: Referendum Atac

...osservazioni sulla "chiacchierata con Conduttore Metro B"


Riprendiamo un articolo pubblicato sul blog di David Nicodemi (potete leggerlo per intero cliccando qui) per fare il punto su quanto sta accadendo nel marasma che si muove dietro il referendum consultivo che l'undici di novembre si celebrerà a Roma. Avremmo voluto rimanere neutrali e limitarci, come il nostro blog amico Odissea Quotidiana, il video che Carlo ha diffuso sui social e che racconta il referendum dal lato istituzionale senza nessuna presa di posizione...


...ma di fronte alle menzogne di un eminente rappresentante dei lavoratori di atac, gentile ospite di David Nicodemi che prende nette posizioni politiche motivandole con grandi falsità, ci sembra giusto puntualizzare e in molti casi rintuzzare certe affermazioni.

...l’Atac è patrimonio di tutti noi romani, tutti noi abbiamo contribuito a costruire le infrastrutture e ad acquistare autobus, treni e tram. Perché regalarlo a un soggetto privato?


Primo gravissimo e fuorviante errore: i mezzi sono e restano di proprietà del comune, sebbene sia troppo presto per festeggiare la vincita del SI quello che va a gara è il servizio e non i mezzi o l'infrastruttura che rimarranno di proprietà pubblica. A riprova di questa menzogna bella e buona c'è il tanto osteggiato "privato Roma TPL Scarl" i cui mezzi sono proprietà privata ma alla fine del contratto il comune ritorna ad esserne il proprietario...il fatto che che sulla livrea portano ancora scritto ATAC (interamente di proprietà del comune) non è un caso.

...lo sappiamo come vanno le “privatizzazioni” in Italia, prendiamo il caso di Alitalia


Secondo gravissimo e fuorviante errore: nel referendum la società ATAC non è proprio contemplata, si parla di mettere a gara il servizio del trasporto locale romano.


Si parla di rendere vivibile una città offrendo al miglior offerente l'opportunità di trasformare un servizio che al momento è penoso, in un qualcosa di competitivo e concorrenziale.

La concorrenza fa male? 
Ditelo al milione e passa di utenti che dai prezzi stratosferici di TIM, Vodafone e Wind è passato a pagare dai 5 ai 10 euro per un fottìo di minuti di chiamate, quintali di sms e carrettate di GB...Ma torniamo ad ATAC: in nessun punto dei due quesiti si parla di rilanciare una società, peraltro decotta, che da decenni è vittima di ricatti sindacali oltre che di una conclamata mala gestione.

Gli Italiani si sono espressi sulle privatizzazioni dei pubblici servizi con un referendum nazionale, dove vinse il no, quindi ci pare molto anacronistico questo referendum

Su questo punto c'è da fare un distinguo: le privatizzazioni dei servizi che venivano proposte agli italiani riguardavano il malloppo intero ovverosia la gestione dell'intera filiera di beni fondamentali come l'acqua. Si chiedeva ad esempio di regalare il monopolio di un servizio, bollette incluse, ai privati che avrebbero potuto decidere di far pagare l'acqua anche 150 euro al litro. Nel caso di questo referendum la tariffazione dei biglietti resta esclusivo appannaggio del comune che, come detto prima, rimane proprietario delle infrastrutture e dei mezzi e può revocare in qualsiasi momento l'affidamento al privato che tenta di fare il furbo.

Le colpe sono molte e di tanti soggetti...la politica...i dirigenti...Poi ci fermiamo qui, altrimenti ti becchi una querela...

La verità e che bisogna fermarsi lì. 
Perchè parlare dei lavoratori, dei dipendenti atac, che si comportano in modo riprovevole è bene non parlarne.

E' bene non scrivere che se al referendum passa il si e tutto va secondo i piani il "conduttore metro b" rischia di perdere il posto insieme a tanti altri (cialtroni e non cialtroni), visto che l'eventuale passaggio ad una società privata comporterà meno privilegi, meno permessi, meno stratagemmi più o meno legali per permettere ai lavoratori di starsene a casa ed in alcuni casi dedicarsi a un secondo lavoro.

E' bene non parlare dei sindacati, difensori di una sindacalista che, non soddisfatta delle denunce fatte in televisione, decide di farsi ancora più pubblicità facendosi riprendere a volto scoperto mentre è in servizio e di dire cose che l'azienda non ha autorizzato (se indossi la divisa sei ATAC e non una Micaela Quintavalle qualsiasi).


E' bene non parlare dei sindacati che lottano contro l'introduzione del badge per tutti, perchè poi sul posto di lavoro ti ci devi presentare in orario e non puoi spegnere il telefonino e sparire. E' bene non parlare della lotta contro l'introduzione dell'autista bigliettaio, che in Cotral è ormai una realtà, perchè in ATAC l'autista è già troppo impegnato a guidare e contemporaneamente giocare con il telefonino:


Perchè se cominciamo a scoperchiare il vaso di pandora non vengono fuori le querele ma l'immagine di una casta, dove ogni giorno le pecore nere che in molti dicono siano "una piccola parte", vengono coperte dalle pecore bianche "perchè anche se si comporta male, è un collega, c'ha famiglia e poi ...oggi tocca a lui e domani potrebbe toccare a me...". E allora tutti zitti e sindacato compatto e pronto a far sciopero se l'azienda si azzarda a toccare i colpevoli. Quel sindacato che dovrebbe difendere i diritti del lavoratore con il 


E allora tutti zitti, sindacato compatto e pronto a far sciopero se l'azienda si azzarda a toccare i colpevoli. Tutti muti se il collega mette le mani addosso ad un passeggero che protesta.


E allora è meglio parlare dei presupposti pentimenti dell'inghilterra, di Tatcher, e di un paese che a breve diventerà extracomunitario. Meglio raccontare l'ennesima favoletta montata ad hoc "in inghilterra non funziona nulla, stanno tornando indietro" quando invece la realtà è che c'è un dibattito su rinazionalizzare alcune attività (e non tutte)


Meglio parlare di un gestore privato che a Roma funziona male, sebbene dai rilevamenti quotidiani di MercurioPsi (a settembre) nove giorni su dieci la percentuale di servizio del privato è sempre superiore di diversi punti percentuali rispetto ad ATAC.


Meglio buttarla sulla classica guerra tra poveri e di distrazioni di massa, nascondendo sotto il tappeto le responsabilità quotidiane dei dipendenti (disattese) e dando addosso a una programmazione ed una organizzazione aziendale, oppure di "aprire le porte agli utenti" quando per due volte al mese proprio i lavoratori le chiudevanoper dedicarsi allo sciopero (andandosene a casa invece di fare volantinaggio e sensibilizzazione dell'utenza), oppure quando tapezzano i gabiotti di fogli per non far vedere agli utenti che cosa combinano dentro.


Parlano solo adesso di "chiedere scusa all'utenza" se il servizio si discosta dalla carta dei servizi senza rendersi conto che di scuse ne abbiamo sentite fin troppe, parlano di "azienda di tutti" in cui però disagio, attese e debiti sono dell'utenza e dei cittadini, mentre pause, permessi, permessini e anarchia nei turni continua ad essere esclusivo appannaggio dei dipendenti.


E allora "mejo de no" alle storielle distorte e ad ulteriori menzogne di chi, dietro le quinte, è riuscito a far scappare a gambe levate dirgenti che avevano scoperto magagne sulla gestione di dopolavoro e mense, sull'acquisto di gomme a prezzo maggiorato, su ore regalate ai sindacalisti e così via.

A questo punto potete anche etichettare il nostro pensiero come "radicale" o "a favore del si nel referendum". Noi vogliamo solo ribadire che le campagne propagandistiche a favore o contro un referendum andrebbero fatte usando motivazioni vere e certificabili senza inventare favolette che portano poi "a pensar male" dell'interlocutore e dell'intervistato.

Lasciamo dunque sigaretta e caffè ai protagonisti di questa nostra puntata, nella speranza che si rendano conto della gravità delle affermazioni che hanno avuto il coraggio di dire/scrivere.

ULTERIORE PICCOLA ANTICIPAZIONE: VENERDI' 26 OTTOBRE UN NUOVO DEVASTANTE SCIOPERO DEL TPL SCONVOLGERA' LA CAPITALE
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19.10.18

Inutile precisione...


Oggi vi portiamo un esempio di accuratezza e precisione dell'addetto infoatac che serve meno di una libreria in mezzo ad un deserto.


Rafael chiede i tempi di attesa del 542 sbagliando codice fermata, l'addetto superpreparato risponde prontamente con il codice fermata corretto...dimenticando il vero motivo della richiesta: I TEMPI DI ATTESA.

Ed infatti l'informazione all'utente non viene fornita.

Applausi. 
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18 ottobre 2018

18.10.18

Il MoMatac di Ottobre

Arieccoci con gli attacchi d'arte di ATAC, arieccoci con l'appuntamento mensile del #MoMatac


Apprezzamenti da tutto il mondo sono pervenuti ad ATAC per l'abnorme sforzo in termini di decoro e di installazioni artistiche volte a rendere più piacevole l'attesa alle fermate e sui mezzi. Che il MoMatac sia un successo ce lo conferma la stessa ATAC che nei mesi di luglio, agosto e settembre ha visto in crescita la vendita dei biglietti: un afflusso eccezionale di viaggiatori interessati a una corrente artistica più unica che rara. Ma non indugiamo con le chiacchiere ed andiamo a vedere le 'sorprese' di questa edizione.
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17 ottobre 2018

17.10.18

Nuovi giri di parole

Di tanto in tanto qualche novità dall'ufficio disinformazione perggiore del mondo.


In questa puntata vi parliamo di un recente (ma poi non così tanto) giro di parole introdotto per evitare di scrivere "sei invitato a moderarti"


Si chiama "hai necessità di informazione di servizio?", peraltro sgrammaticato visto che "informazioni" sarebbe più appropriato. Perchè questo giro di parole?

Perchè l'addetto cialtrone non ha voglia di leggere e/o interagire con l'utenza, dunque un messaggio del genere, sebbene non infranga le regole dell'infoatac, non può essere bastonato con un invito alla moderazione esplicito.


Questo tipo di comportamento da parte degli addetti dell'infoatac è l'ennesima dimostrazione che le regole basilari della comunicazione, tra cui cortesia e disponibilità a fornire informazioni, non vengono rispettate. Lo evidenzia anche il fatto che ad Abate's cross non è stata fornita alcuna informazione ne scuse per il disagio arrecato 
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17.10.18

Se non è atac...

...puoi star fresco!

Questo il messaggio che traspare dalla risposta dell'addetto cialtrone di turno in Infoatac che piuttosto che sforzarsi ad inoltrare una segnalazione se ne lava le mani.


Ma andiamo per ordine: osmaro chiede ad infoatac se sia normale che un autobus a due porte in servizio sulla linea 764 abbia una porta non funzionante. Non essendo la linea 764 in gestione ad Atac la risposta che ci si aspetterebbe dovrebbe essere "rivolgiti all'agenzia per la mobilità di Roma che inoltrerà al gestore la tua segnalazione" oppure "compila la segnalazione su sito atac che poi la giriamo al gestore" e invece...


...invece "ponzio pilato de Atac" ossia l'addetto di turno "voglia di lavorare saltami addosso" risponde laconicamente "non ci compete".
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16 ottobre 2018

16.10.18

Miracolo in via Prenestina

Avvenimento rarissimo quello che contempliamo in questa puntata.


Un utente segnala ad infoatac in modo colorito il comportamento tuttaltro che esemplare di un autista dell'atac, definendolo cojone.


Come da protocollo ci si aspetterebbe il solito invito alla moderazione da parte dell'addetto dell'infoatac, l'attaccarsi cioè alla forma piuttosto che alla sostanza della segnalazione ma...


...MIRACOLO!!! L'addetto dell'infoatac chiede all'utente di formalizzare il reclamo sul sito atac e si preoccupa di avvertire la sala operativa.

Insomma, invece di buttarla in caciara una volta tanto l'addetto ha lavorato come si deve.

Durerà?
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16.10.18

Autisti moderati...

...invito alla moderazione da parte degli addetti dell'infoatac dopo un episodio discutibile con un autista ATAC


Aspettarsi dei Conti alla guida di un autobus romano, si sa, è cosa impossibile, ma l'educazione nel rispondere all'utenza dovrebbe essere il minimo sindacale che i dipendenti ATAC dovrebbero avere. Ancor più grave lo sfondo razzista della risposta che l''autista ha avuto nei confronti dell'utente.


Ma così non è, e la segnalazione da parte di un utente sfocia in aperta polemica nei confronti dell'infoatac che non sa fare null'altro che "invitare alla moderazione".


L'invito questa volta quantomeno è educato e non leggiamo il solito ignorante "mòderati". Il problema comunicativo comunque permane: nessun insulto volgare, nessun tono minaccioso tale da giustificare l'invito, a maggior ragione se si tratta di una segnalazione di un autista "bestia".


Ma il risentimento dell'utenza viene sollecitato anche dalla richiesta di compilare il famoso "modello preaccartocciato", ulteriore passo inutile legato all'apparente giustificazione che "sui social non conosciamo l'identità di chi segnala"...come se sul modello preaccartocciato i nomi e gli indirizzi di fantasia non fossero possibili.


Nel frattempo leggiamo la segnalazione di TreninoBlu che riguarda un altro "genio alla guida" di atac altrettanto cortese con l'utenza.

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15 ottobre 2018

15.10.18

Incompetenza informatica

Ennesima dimostrazione che in infoatac lavorino degli autentici incapaci in questa puntata.


Tutto inizia con una segnalazione da parte di Riprendiamoci Roma relativa ad una palina in zona Battistini nascosta dalle erbacce (prossimamente anche nel momatac).


All'addetto in questione (che usa tweetdeck.twitter.com per rispondere) basterebbe cliccare sulla foto e successivamente sul link "view original" per ottenere un ingrandimento sufficiente della foto.


L'incapacità si trasforma in ridicolo dopo l'intervento di un paio di utenti.


Applausi all'addetto cecato (o incapace)
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15.10.18

In morte della lingua italiana

Arrivano altri strafalcioni degli addetti ignoranti dell'infoatac ad intrattenere la vostra giornata.


Diamo inizio alle danze con un paio di domande senza il punto interrogativo finale:


(e due)



proseguiamo con virgola e punto esclamativo dispersi:


(segue esempio parzialmente corretto)



e ancora un punto (e lettera maiuscola) invece di una semplice virgola


(segue esempio corretto)


Un buongiorno senza virgole (abitudine ormai diffusa in infoatac):


E, gran finale,
un numero della (singolare) fermate (plurale)
e una virgola che non ci dovrebbe essere


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14 ottobre 2018

14.10.18

Inviti ruspanti...bacchettate sonanti

Ennesimo episodio di "imperativo ignorante" da parte dell'addetto dell'infoatac ai danni dell'utenza.


Iniziamo la puntata parlandovi del "ponte dei matti", chiamato così da chi abita ai castelli romani e a Roma, altrimenti noto come il ponte di Ariccia. Si un monumentale viadotto stradale, come scrive Wikipedia, costruito verso la metà del XIX secolo fra i chilometri 23 e 24 della strada statale 7 Via Appia, con lo scopo di rettificare una volta per tutte il tracciato della via Appia tra Albano Laziale ed Ariccia. Il ponte è stato negli anni meta finale di tutti coloro che, per un motivo o per un altro, avevano deciso di porre fine alla loro vita, buttandosi di sotto. 


In tempi non troppo recenti l'amministrazione che gestisce il ponte ha deciso di installare delle reti metalliche per dissuadere "i matti" che hanno deciso di buttarsi dal ponte ma, malgrado tutto, abbiamo notizie di persone che riescono a oltrepassare tali recinsioni e raggiungere il proprio scopo.

In questa puntata il ponte e la sua tradizione diventano protagonisti di un invito da parte di un utente stanco dei disagi che ATAC dispensa a piene mani:


25 minuti di attesa (e oltre) dovrebbero essere sufficiente giustificazione per Danilo per augurare le peggio cose ad ATAC. Ovviamente l'addetto infoatac, molto ligio al dovere quando si tratta di violazione del "regolamento social" risponde in malo modo, con un "moderati" imperativo. Ancora una volta l'incapacità di comunicare e gestire l'utenza vittima di disagio viene fuori.


Non rispondere o fornire informazioni utili, lo ripetiamo sempre, sarebbe il modo più serio e professionale di comunicare con l'utenza, ma in infoatac evidentemente preferiscono la cialtronaggine alla serietà.


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