16 settembre 2019

16.9.19

Storie di bus - Parte II

Eccovi la conclusione del racconto iniziato qui...



Volgo il mio sguardo in fondo alla strada, riconosco da lontano il camioncino della spazzatura che si sta avvicinando - "No, non è il nostro bus, è l'autobus dell'immondizia..." - rispondo con un sorriso canzonatorio. Mi sorride anche lui, divertito dall'idea che anche i secchielli della differenziata scesi la sera prima stiano "in attesa" del loro autobus...secchielli meno fortunati se penso a questa estate, quando i loro "autobus" saltavano puntualmente il turno di raccolta, costringendo me gli abitanti di Ostia Antica a tenerci in casa la differenziata anche 15 giorni.


Nel frattempo si sono fatte le 8.10, il bus ancora non si vede, e l'eco-esperienza di mio figlio sta lentamente diventando un incubo: se l'autobus fosse già passato saremmo arrivati puntuali a scuola e probabilmente questa prima esperienza sarebbe potuta diventare una buona abitudine.

Un'auto strombazza avvicinandosi a noi: il papà di un compagnetto di mio figlio che sta andando verso scuola ci ha notati e da dentro l'auto ci fa segno se vogliamo un passaggio. Il mio tifo sfegatato per il mezzo pubblico prende il sopravvento, con un sorriso gli faccio cenno di no. Ho la sensazione che me ne pentirò presto.


"Papà, papà! Un altro autobus dell'immondizia" - urla divertito mio figlio avvistando un altro mezzo dell'AMA che sta per passare...è il camioncino di prima che probabilmente ha sbagliato strada o sta facendo un giro di raccolta "strano". Sorrido, guardando l'orologio e costatando che sono già le 8.12.

Tiro fuori il telefono e provo a guardare i tempi di attesa delle app. Probus non segna nulla, probabilmente perchè sta ancora utilizzando il vecchio sistema dell'agenzia della mobilità. Muoversi a Roma ancora peggio: visualizza la linea tra i risultati della ricerca ma non il percorso...figuriamoci i tempi di attesa! Inutile usare twitter. Infoatac risponderebbe prontamente che la linea non è di loro competenza, muoversiaroma invece avrebbe tempi di risposta superiori ai 5 minuti, poco utili vista l'ora. Unico modo, a questo punto, per sapere se l'autobus passerà o meno, sarebbe quello di telefonare direttamente all'autista.


Ore 8.15; dovremmo già essere davanti al cancello della scuola, ma siamo sempre qui ad aspettare, e dell'autobus nemmeno l'ombra. Decido, con mia somma frustrazione, di abbandonare l'intento e mi avvio verso casa con mio figlio a prendere l'auto. La mamma sarà tuttaltro che felice del ritardo che a scuola siamo riusciti ad accumulare e probabilmente non accetterà più proposte di simili esperienze.

Morale della storia: siamo arrivati a scuola alle 8.25 con la bidella che stava per chiudere il portone. 

La signora anziana in attesa, ha visto da lontano una vicina di casa e ha abbandonato la fermata per andare a chiacchierare. Nel frattempo al capolinea dello 011 (ci sono passato per andare alla stazione di Ostia Antica visto che lavoro in centro) non c'era ombra di autobus, forse partiti ad orario "a coda di gatto", o forse mai arrivati.


Probabilmente oggi la lezione di vita non è stata per mio figlio, ma per me: da tifoso del trasporto pubblico faccio fatica ad ammetterlo ma...il tpl a Roma ormai fa così pena in centro come in periferia che l'auto è diventata un indispensabile mezzo "di salvataggio" da imprevisti e ritardi...con buona pace di chi amministra la città facendosi sponsor di ecologia e trasporto sostenibile.


Nota di attaccatialbus: abbiamo avuto modo di verificare fatti e luoghi dell'accaduto, non possiamo che ringraziare (oltre che l'autore del racconto) gli amministratori Enrico Stefàno, Linda Meleo, Pietro Calabrese e tutti gli altri membri della giunta di Virginia Raggi che hanno saputo sapientemente pasticciare sulla questione delle linee urbane in concessione, riaffidandole (in deroga) all'attuale gestore privato che da anni si dimostra essere palesemente inadeguato. Ringraziamo anche Stefano Brinchi attuale presidente e AD di Roma Servizi per la Mobilità che ha saputo sfornare prima dell'estate una nuova app poco funzionale e imprecisa tanto quanto quella di ATAC.
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