"Ho bisogno solo di qualche migliaio di morti da gettare sul tavolo 
delle trattative": così nell'estate del 1940 Mussolini giustifica 
all'allora capo di stato maggiore, Pietro Badoglio, l'ingresso 
dell'Italia nella Seconda guerra mondiale. E quando un anno dopo Hitler 
invade la Russia il Duce, abbagliato dalla possibilità di una vittoria 
veloce a fianco dei nazisti e della spartizione del bottino, invia in 
poche settimane un corpo di spedizione a sostegno delle truppe tedesche.
 Il prezzo di questa decisione, frutto di un calcolo cinico quanto 
catastroficamente sbagliato, è altissimo: dei 220.000 soldati italiani 
che nella primavera 1942 sono dislocati sul Don solo 100.000 tornano a 
casa. Impreparati sul piano militare, mal equipaggiati, guidati da 
comandi incompetenti e costretti a subire continue umiliazioni anche dai
 propri alleati, soccombono alla forza d'urto dell'esercito sovietico e 
al martirio della ritirata, alla fame, al gelo, alle condizioni disumane
 dei campi di lavoro e di rieducazione. Alla fine della guerra, le 
esigenze dei veterani si perderanno nel turbinio della retorica 
patriottica e la verità sul trattamento ricevuto da parte dei russi e le
 grandi sofferenze patite verrà sacrificata alle esigenze della 
propaganda politica: "Dite che siete stati bene" ordinerà qualcuno. A 
settant'anni dalla campagna di Russia, Hope Hamilton ripercorre la 
storia del corpo degli alpini attraverso le testimonianze di chi 
partecipò alla spedizione.
6.6.20
L'ora del ripasso di storia
Ogni tanto ripassare la storia non fa male, specie se si tratta della seconda guerra mondiale.
E proprio per ripassare storia e ricordare la triste fine di 220.000 italiani vi proponiamo oggi "Sacrificio nella steppa" di Hope Hamilton che ripercorre i fatti (e i misfatti) degli alpini privi di equipaggiamento adeguato spediti dal Duce in Russia, sul fiume Don, a farsi sparare e ammazzare dai Russi e a farsi umiliare dagli "alleati" tedeschi, storia drammatica e toccante che anche il grande attore Marco Paolini ha ricordato nel suo celebre spettacolo teatrale "Il Sergente". Eccovi una breve introduzione.

