14 ottobre 2018

14.10.18

Inviti ruspanti...bacchettate sonanti

Ennesimo episodio di "imperativo ignorante" da parte dell'addetto dell'infoatac ai danni dell'utenza.


Iniziamo la puntata parlandovi del "ponte dei matti", chiamato così da chi abita ai castelli romani e a Roma, altrimenti noto come il ponte di Ariccia. Si un monumentale viadotto stradale, come scrive Wikipedia, costruito verso la metà del XIX secolo fra i chilometri 23 e 24 della strada statale 7 Via Appia, con lo scopo di rettificare una volta per tutte il tracciato della via Appia tra Albano Laziale ed Ariccia. Il ponte è stato negli anni meta finale di tutti coloro che, per un motivo o per un altro, avevano deciso di porre fine alla loro vita, buttandosi di sotto. 


In tempi non troppo recenti l'amministrazione che gestisce il ponte ha deciso di installare delle reti metalliche per dissuadere "i matti" che hanno deciso di buttarsi dal ponte ma, malgrado tutto, abbiamo notizie di persone che riescono a oltrepassare tali recinsioni e raggiungere il proprio scopo.

In questa puntata il ponte e la sua tradizione diventano protagonisti di un invito da parte di un utente stanco dei disagi che ATAC dispensa a piene mani:


25 minuti di attesa (e oltre) dovrebbero essere sufficiente giustificazione per Danilo per augurare le peggio cose ad ATAC. Ovviamente l'addetto infoatac, molto ligio al dovere quando si tratta di violazione del "regolamento social" risponde in malo modo, con un "moderati" imperativo. Ancora una volta l'incapacità di comunicare e gestire l'utenza vittima di disagio viene fuori.


Non rispondere o fornire informazioni utili, lo ripetiamo sempre, sarebbe il modo più serio e professionale di comunicare con l'utenza, ma in infoatac evidentemente preferiscono la cialtronaggine alla serietà.


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