17 febbraio 2020

17.2.20

La dolorosa realtà che spesso ignoriamo.

In questa puntata un romanzo di attualità.


Parliamo di una attualità spesso dimenticata da tutti, una attualità che viene fuori attraverso i quotidiani solo quando si tratta di fatti di cronaca e per poi tornare ad essere silenziosa e trasparente agli occhi dei più. Lo facciamo attraverso il romanzo dell'austriaco Michael Köhlmeier, scrittore e musicista contemporaneo, che con la sua Bambina con il ditale ci racconta una storia di povertà e abbandono che una bimba di sei anni è costretta a vivere in terra straniera. La versione italiana è stata tradotta da Giovanna Agabio (Segue introduzione).


Yiza ha sei anni, si trova in un paese sconosciuto ed è senza famiglia. Forse è fuggita, forse è figlia di immigrati. Ogni mattina un uomo misterioso che si fa chiamare zio la porta al mercato per chiedere l’elemosina e torna a riprenderla a fine giornata. La bambina conosce solo una parola nella lingua locale, “polizia”, e sa che non appena la sente si deve mettere a gridare. Quando una sera lo zio non si presenta, Yiza prende a vagabondare per le vie della città: è sola, circondata dall’indifferenza e dall’incomprensione, almeno finché non lega con due adolescenti, Schamhan e Arian. I tre ragazzi attraversano momenti difficili, rubano per sopravvivere e diventano sempre più uniti, ricreando poco a poco l’idea di una famiglia. Poi, un giorno, Yiza viene catturata da una donna che la tiene prigioniera come la strega delle fiabe più nere. Un romanzo di straordinaria attualità, asciutto e doloroso, che attraverso i modi di una storia senza luogo né tempo evoca il senso di solitudine e spaesamento che coglie chi si trova in terra straniera.
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