11 maggio 2017

11.5.17

Sciopero! Sciopero! Sciopero!

Prendiamo spunto da alcuni tw odierni di @Cond_metrob profilo collettivo di alcuni macchinisti della metro B/B1 della capitale per fare alcune precisazioni sul sacrosanto sciopero.

Lo sciopero, regolato dalla legge vattelappesca comma uno due tre sa sa prova, è un sacrosanto diritto di protesta nei confronti del proprio datore di lavoro. Nato nell'epoca della rivoluzione industriale nella lontana Inghilterra dalla protesta dei lavoratori che lavoravano in condizioni disumane, lo sciopero è stato riconosciuto come diritto inviolabile del lavoratore come mezzo estremo per difendersi dai soprusi del datore di lavoro.

La protesta che sfociava nello sciopero, patrocinato dalle allora Trade Unions, 'nonne' dei sindacati odierni, serviva a danneggiare il datore di lavoro; si chiudevano le fabbriche, il lavoratore, che perdeva una preziosa giornata di paga, si barricava davanti ai cancelli tutto il giorno e passava il tempo a sensibilizzare la gente che passava davanti alla fabbrica, rischiando la vita a causa delle ronde repressive che il datore di lavoro scatenava contro di lui.

Veniamo dunque ai giorni nostri, alla società civile e alle leggi e leggine che tutelerebbero i diritti dei lavoratore.

ATAC il datore di lavoro, contro cui scioperano le varie sigle, in questa soleggiata giornata primaverile ci rimette i soli soldi dei BIT che non verranno spesi perchè i mezzi non passano e dunque gli utenti occasionali non timbrano, in compenso si risparmierà la giornata di paga per tutti coloro che dichiareranno sciopero e potrà comunque contare sui soldi degli abbonati che ha intascato o che intascherà comunque. Morale della favola:

lo sciopero così com'è organizzato non danneggia il datore di lavoro!

I nostri valorosi lavoratori sindacalizzati ci raccontano la favoletta del sacrificio che fanno rinunciando alla giornata di paga. Dubitiamo nel credere che un giorno di paga possa incidere così tanto sul netto mensile percepito, se poi pensiamo che
- passeranno tutto il giorno a non fare un caxxo da qualche parte di Roma piuttosto che scendere per strada a protestare e sensibilizzare la gente sulle ragioni dello sciopero
- che alcuni di loro si daranno malati per non perdere la giornata di paga
l'ulteriore conclusione a cui si giunge è che

lo sciopero così com'è organizzato rappresenta una giornata di ferie non pagata!

Una protesta, per essere riconosciuta tale, deve avere delle motivazioni serie, motivazioni che andrebbero pubblicizzate il più possibile per sensibilizzare l'opinione pubblica e muoverla contro il datore di lavoro. In base a quello che (non) dicono media, le ragioni dello sciopero, se le vogliamo conoscere, dobbiamo andarcele a cercare sul sito del sindacato x, o nella bacheca sindacale. Dobbiamo cioè andare alla ricerca del vetusto 'comunicato col timbro' che in una società telematica stride parecchio. Nessun lavoratore ATAC ha mai osato mettersi all'uscita di una stazione a far volantinaggio e spiegare all'utenza le ragioni di uno sciopero. Mai, in occasione di uno sciopero, sono uscite sui media interviste volte a chiarire le ragioni della protesta, sebbene di canali di comunicazione che non siano necessariamente 'il corriere della sera', 'il messaggero' o qualche testata a tiratura nazionale ce ne siano in giro (vedi Radio Colonna, Roma Today, Radio Cusano ed altre, di cui si servono Linda Meleo e Enrico Stefàno per parlare di trasporto capitolino). Giungiamo dunque alla conclusione che

le ragioni ipotetiche dello sciopero sono una presa in giro!

Concludendo: se da un lato lo sciopero è una cosa moderna rispetto ai primi del '900, dall'altro lo sciopero è organizzato in un modo così antiquato da essere
- una giornata di ferie non pagate per il lavoratore
- un calvario per l'utente del mezzo pubblico
- una giornata normale per il datore di lavoro
- un giorno in cui ztl ed ecologia si vanno a far benedire

In veste di utenti abbonati chiediamo dunque a lavoratori e sindacati dell'ATAC di evitare di prenderci per i fondelli con frasi fatte, citazioni degli articoli di legge e stronzate varie:
- finchè non ci verrà riconosciuto il rimborso per la giornata di sciopero
- finchè non vi vedremo per le strade a protestare piuttosto che negli angoletti a fumare e ridere
- finchè non organizzerete una protesta che non ci danneggi

NON VENITECI A CHIEDERE RISPETTO
perchè voi, lasciandoci a piedi, non ci state rispettando;
inventatevi nuovi modi di protestare e sensibilizzare l'opinione pubblica

A differenza dello sciopero odierno di ATAC e delle sue presunte motivazioni, esprimiamo profonda solidarietà ai lavoratori di TPLscarl, società che gestisce le linee periferiche di Roma. Tali lavoratori oggi sciopereranno per 4 ore per protestare contro un diritto fondamentale che gli viene da tempo negato: quello di percepire lo stipendio dopo aver svolto un lavoro.
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