16 maggio 2018

16.5.18

Ostia Antica patrimonio dell'unanimità...

Cari amici, care amiche, cari nemici e care nemiche,
in questa spumeggiante puntata vi condurremo con abili doti ciceroniche, per le vie di Ostia Antica, alla scoperta del sito archeologico più importante d'Italia, dopo Pompei ed Ercolano, su cui pende una mozione per eleggerlo patrimonio dell'umanità.


Vi tratteremo come turisti sconosciuti che, in visita nella capitale, prendono il trenino della roma-lido e sbarcano sulla banchina della stazione di Ostia Antica, alla ricerca del sito archeologico. Rimarrete entusiasti già prima di vedere gli scavi stessi, grazie all'opera di "riqualificazione" che Enrico Stefàno, presidente dell'assemblea capitolina, il Decimo Municipio e diverse società hanno messo da tempo in atto sia dentro che fuori la stazione.


Appena scesi sulla banchina direzione Cristoforo Colombo notiamo già il primo di una lunga lista di elementi "decorativi": un traliccio mezzo rotto, forse il supporto di un quadro elettrico andato perduto con il passare degli anni, o semplicemente un lavoro "a cazzo di cane" lasciato a metà.


Ci dirigiamo verso il sottopasso che ci condurrà fino all'uscita della stazione e notiamo subito, tra i pali della luce adornati di tenera erba primaverile, un primo "foro romano", un pozzetto elettrico il cui coperchio è andato smarrito (occhio a dove mettete i piedi).


Prima di scendere giù per le scale non possiamo notare il secchione residuo post-bellico, con evidenti segni di bruciature; sebbene il reperto ricordi più il periodo post-bellico del '48, trova la sua ideale collocazione nella cornice storico-artistica di ostia antica. Notate sul fondo dei rivoli d'acqua: la perdita d'acqua dell'idrante di emergenza e/o del rubinetto che dona una luce particolare ad un tratto di banchina che altrimenti non sarebbe abbastanza valorizzato.


Non possiamo farvi ammirare le docce a cielo aperto che le coperture della stazione offrono a chi arriva da Roma, in quanto disponibili solo immediatamente dopo gli acquazzoni, vi invitiamo comunque a venire durante le giornata uggiosa per godere anche di questo fantastico spettacolo.


Proseguiamo la nostra visita degli interni del sottopasso, passaggio obbligato per tutti coloro che vogliono guadagnare l'uscita della stazione: qui e là troverete escrementi di volatili che hanno voluto contribuire a rendere più naturale la stazione stessa.


Si tratta di rondini e altri tipi di volatili che periodicamente vengono a nidificare in questo vasto androne, trovando riparo dagli agenti atmosferici. La stagione ideale per ammirare queste creature, ovviamente, è la primavera.


Ci soffermiamo adesso (sempre nell'androne scale, sottopassaggio interno stazione) su due elementi di arte elettrica, il primo dei quali denominato "plafoniera cadente" (le immagini ovviamente non rendono, vi consigliamo di vederle di persona).


Secondo elemento di arte elettrica è una scatola senza coperchio che ci introduce alla banchina direzione Roma. Guadagnamo velocemente l'uscita della stazione percorrendo quest'ultima e oltrepassando i tornelli di uscita per incontrare l'ennesimo tocco di preziosa arte. NOTA BENE: le opere fin qui viste sono ESCLUSIVA PROPRIETA' di ATAC che non manutiene a dovere la stazione. Se volete ringraziare qualcuno, rivolgetevi a Enrico Stefàno e Linda Meleo.

(Continua...)
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