16 maggio 2018

16.5.18

SPECIALE ATAC: il governo la salverà?

Torniamo sull'argomento "concordato fallimentare" di ATAC per alcuni brevi aggiornamenti della situazione alla luce dell'evolversi della politica a livello "nazionale".


Parliamo di diversi episodi che legano ATAC all'amministrazione comunale romana che, a parer nostro (ma non solo) andrebbero considerati delle autentiche porcherie.

  • L'affidamento da parte di Roma Capitale del servizio di trasporto pubblico ad ATAC fino al 2021: su tale porcheria l'antitrust si è già pronunciata negativamente dicendo che viola palesemente la legge e che il servizio dovrebbe andare a gara nel 2019 così come accadrà per le ferrovie concesse che (fortunatamente) sono proprietà della regione Lazio.
  • Il rinvio del referendum consultivo che chiederebbe ai cittadini romani cosa fare dell'attuale servizio di trasporto pubblico gestito da ATAC; una mancanza di rispetto di uno dei principi fondamentali che i cinquestelle hanno portato avanti durante la campagna elettorale: la partecipazione e il dialogo con i cittadini. In due anni di 5* Roma non ha ancora visto un referendum (dei tanti promessi); quello in questione, tanto osteggiato dal campidoglio, porta il marchio di un altro schieramento politico.
  • Il tentativo di andare in deroga alla legge in materia di trasporto pubblico, considerando che l'assicurazione di tutti i veicoli di ATAC è in scadenza e senza garanzie finanziarie il Ministero dei trasporti sarà obbligato a revocarne la licenza. L'amministrazione pentastellata, piuttosto che preparare la fidejussione e seguire le regole, ha convocato un tavolo con il Ministero dei trasporti per "trattare" sulle regole, tentando di aggirare la legge (seguendo gli insegnamenti del loro acerrimo nemico B.)
  • I misteriosi rimborsi alle banche il giorno prima di presentare la documentazione ai giudici per avviare il concordato fallimentare e le misteriose sparizioni di denaro (finanziamento della regione Lazio) che hanno comportato il blocco dei cantieri delle stazioni della Roma-Lido. Anche qui il sospetto di una grandissima porcata fuori da ogni logica e da ogni regola.
Alla luce di questa questa compilation di porcherie e con le notizie della realizzazione di un prossimo governo d'intesa tra pentastellati e lega nord la domanda da un milione di dollari è: ci possiamo aspettare che leggi e regole relative ad ATAC verranno ulteriormente disattese? 

La sensazione non demorde a favore di questi personaggi che, lanciata la campagna elettorale basata su slogan come "onestà" e "trasparenza", potrebbero a breve entrare nelle stanze dei bottoni e, in sintonia con l'amministrazione comunale romana, contribuire ad allungare la lista di porcate per salvare ATAC, utilizzando proprio gli stessi stratagemmi dei loro odiati predecessori: leggi ad-hoc (piuttosto che ad-personam) e deroghe straordinarie delle regole.

L'unica speranza rimasta
è il salumiere.
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