16 maggio 2018

16.5.18

Ostia antica patrimonio dell'unanimità... (continuazione)

Andiamo avanti con la nostra fantastica visita prima della visita degli scavi.


Dopo aver ammirato gli interni della stazione, ci avviamo all'uscita dopo aver letto attentamente le istruzioni affisse accanto alla porta che ci spiegano come arrivare all'ingresso (secondario) dell'area archeologica. 


Nemmeno il tempo di oltrepassare la soglia e ci ritroviamo davanti questi sacchi trasparenti, opera sapiente DELLA DITTA DI PULIZIE DELLA ROMA-LIDO che invece di provvedere allo smaltimento li abbandona fuori la stazione nella speranza che AMA faccia il suo dovere. Quando ritornerete a Roma, cercate la sede della ditta di pulizie nella stazione di Porta San Paolo e date loro un pugno da parte nostra dicendo "questo è il pugno nell'occhio che ogni giorno date ai turisti di ostia antica".


Proseguiamo nella nostra visita addentrandoci sulle punte e sulle vallate dell'asfalto deformato dalle radici dei pini, una serie infinita di buche mal rattoppate. Questo fantastico panorama è offerto DAL MUNICIPIO X in collaborazione con l'altrettanto competente SERVIZIO GIARDINI. Se vi capita, ringraziate Giuliana Di Pillo, attuale minisindaco del municipio. Ci avviciniamo al maledetto ponticello che serve ad oltrepassare la via del mare e la via ostiense, non prima di aver ammirato il ceppo di un vecchio pino tagliato e abbandonato li, su cui possiamo poggiarci un attimo per prendere fiato.


Dopo il dovuto ristoro affrontiamo il ponticello pedonale off-limits per i diversamente abili e per chi ha qualche difficoltà di deambulazione facendo attenzione ai pezzi mancanti di gradino ammirando le erbacce che crescono ai lati del percorso e le ringhiere bisunte.


Ci ritroviamo così in via della Stazione di ostia antica, un esempio di abbandono capitale come pochi se ne trovano in città. Il passaggio è obbligato per tutti i turisti, per cui la figura sbarbina del comune di roma, del decimo municipio non passano inosservate.


Radici che deformano il marciapiede, voragini degne dei crateri lunari sono il motivo principale di questi trecento metri di degrado, arricchiti dalla crescita incontrollata delle erbacce e, nei giorni di raccolta della plastica, dai sacchi di immondizia abbandonati agli ingressi dei vari passaggi carrabili del marciapiedi.


Ammirate poi, in mezzo alla strada, la riproduzione in scala di una faglia, esempio di potenza della natura e di incapacità dell'uomo amministratore


Sempre sulla medesima via è possibile ammirare la pecionata di ACEA-ENERGIA-ILLUMINAZIONE-PUBBLICA che ha voluto alternare lampioni a led di diversi stili a lampioni con lampade tradizionali, un esempio emblematico di PECIONATA ALLA ROMANA



Prossimi al termine della visita prima della visita ci soffermiamo ad un ceppo di cemento abbandonato a lato del marciapiedi, un supporto a un vecchio palo di TELECOM-ITALIA che di tanto in tanto viene utilizzato dai passanti come pattumiera. Mamma telecom, al secolo "siptel", ha tolto il palo ma non si è preoccupata di rimuovere il supporto.


Siamo quindi arrivati all'incrocio con Via dei Romagnoli, un'opera d'arte di ACEA ATO2 ci preannuncia l'ultimo degli ostacoli prima dell'arrivo a destinazione. La fontanella è stata chiusa per evitare di sprecare l'acqua e nessuno si è preoccupato di sostituire il "nasone" con un più pratico e utile rubinetto.


L'ultimo ostacolo davanti a noi è l'incrocio, strisce pedonali sbiadite, cartelli di avviso passaggio pedoni mal posizionati (e probabilmente anche manomessi visto che sono orientati male), attraversamento con visibilità ridotta in un tratto dove le auto corrono. Nessun dosso (nemmeno una buca) a protezione di chi deve attraversare...in fondo la visita agli scavi bisogna guadagnarsela, no?


Concludiamo con un video riassuntivo di quanto visto e visitato,
ve lo proponiamo in due versioni:
uno con l'audio originale,
l'altro con sottofondo musicale.

Audio originale

Con sottofondo musicale

Benvenuti a Ostia Antica,
patrimonio dell'unanimità
(=tutti concordi sul degrado)
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