...con nostra grande sorpresa, il libraio (che ormai sospettiamo abbia iniziato a leggere il nostro bloggheruccio) ci propone un libro sulla smania 'e turnà...a casa: un libro che sebbene parli dei colori di Napoli racchiude il sentimento comune a tanti emigrati, il sogno di ritornare a casa e vivere dove si è nati e cresciuti, con intorno le atmosfere e le tradizioni della propria terra.
Ecco a voi dunque l'introduzione al libro di Luciano de Crescenzo e Alessandro siani:
Ecco a voi dunque l'introduzione al libro di Luciano de Crescenzo e Alessandro siani:
"La napolitudine è un tipo di nostalgia inspiegabile, perché a me Napoli manca sempre, persino quando sono lì. Io la napolitudine la sento sempre, anche mentre passeggio tra le bancarelle di San Gregorio Armeno e sfioro i pastori creati dai maestri artigiani. Mi si arrampica sulle papille gustative, stuzzicate dal profumo delle sfogliatelle appena sfornate. Mi accompagna come l''ammuina' dei vicoli, che ritrovo immutata nel tempo, o come il profilo del Vesuvio, un paesaggio unico al mondo. Insomma, questa nostalgia avvolge tutti i miei sensi e mi agguanta lo stomaco come una mano fatta di tufo, la materia vulcanica nata dalla concentrazione di lava, pomici, cenere e lapilli, su cui è costruita l'intera città." I portoghesi la chiamano "saudade", il popolo partenopeo napolitudine , ma il sentimento è lo stesso, la malinconia, o più semplicemente quella "smania 'e turnà" che attanaglia tutti coloro i quali, napoletani e non, sono costretti per un motivo o per un altro ad allontanarsi dalla tanto amata Napoli. Lo sanno bene Luciano De Crescenzo e Alessandro Siani, due napoletani doc, che di questo sentimento sono vittime. E così si incontrano tra le pagine di un libro e in veste di moderni pensatori si divertono e si confrontano sulla Napoli di ieri e di oggi, osservandola con l'occhio amorevole di chi è consapevole sì delle sue eccellenze, ma anche delle molteplici contraddizioni.