6 ottobre 2019

6.10.19

Benvenuti nel medioevo

Usiamo uno dei tweet dell'infoatac per parlare di una delle contraddizioni più grandi dell'atac quando si parla di biglietti e tecnologia.


Partiamo dunque parlando di metrebus, le tessere di abbonamento con chip personali ricaricabili che permettono l'acquisto dell'abbonamento annuale. L'operazione è effettuabile non solo in biglietteria o nelle rivendite autorizzate ma anche online, tramite carta di credito.


A seguito dell'acquisto si riceve uno scontrino cartaceo in biglietteria o in rivendita, mentre per la versione online è previsto un documento digitale, in formato pdf che però deve essere stampato. Nulla da criticare a infoatac in questa puntata, quello che critichiamo è l'arretratezza tecnologica imposta da atac e da metrebus con i suoi regolamenti obsoleti nell'era dei bits e dei bytes.

Lo scontrino deve accompagnare la metrebus perchè se la tessera si deteriora o il controllore non ha la macchinetta per verificare la validità del titolo di viaggio, bisogna dimostrare con lo scontrino che la tessera è carica. Il documento salvato sul telefonino non va bene. Il perchè non è noto. Da un lato si risparmierebbe parecchia carta, dall'altro sarebbe più sicuro da sgualciture e cancellazioni accidentali tipiche del cartaceo. Si potrebbe obiettare che la versione sul telefonino è taroccabile ma...forse la stessa taroccatura non può essere fatta per la carta stampata? ...mistero!


Ma non è solo l'unico elemento di arretratezza di atac: abbiamo la città piena di MEB, biglietterie automatiche, che oltre a non accettare carte di credito e bancomat, non accettano tagli superiori a 20 euro, spesso non prendono le banconote e, ciliegina sulla torta, se si rompono trattengono denaro e biglietto. Sono così antiquate che non dispongono di softtware diagnostico in grado di disattivare la macchina, tantomeno di segnalare telematicamente il problema ad un server centrale (in modo da attivare immediatamente la manutenzione)


Abbiamo poi il b+, ossia le app per smarphone, che possono essere usate solo su un numero ridotto (due o tre) di tornelli in ogni stazione della metro. E' passato molto tempo dal lontano  10 aprile del 2018, giorno dell'inaugurazione (in pompa magna) del servizio ma ancora esistono molti tornelli non-smart sebbene l'azienda ha avuto il tempo materiale di estendere a tutti i tornelli il lettore di schermi. Aggiungiamo la ciliegina sulla torta anche qui: chi è interessato ad acquistare l'abbonamento annuale...si attacca! Non è infatti previsto (e non crediamo lo sarà per ancora parecchio tempo) l'acquisto di questo titolo di viaggio.

Inutile raccontarvi dell'acquisto del biglietto via SMS, meccanismo semplice e banale che permetterebbe in modo ancora più rapido delle app l'acquisto di un titolo di viaggio. Mentre in città come Milano o Firenze è una realtà consolidata, nella capitale non se ne è mai parlato


C'è poi la promessa dell'amministrazione, con relativo bando ATAC, di permettere l'ingresso in stazione tramite carta di credito contactless. Ad oggi sono stati installati su tutti i tornelli metro i lettori di contactless (perchè non è stato fatto anche con i lettori di schermi ?) ma non si sa nulla dei tempi di sperimentazione e di attivazione del servizio e, sicuramente, il servizio non sarà utilizzabile a bordo degli autobus.


Ultimo per ordine, il chip on paper, ossia il biglietto cartaceo non taroccabile che invece della banda magnetica ha un microchip affogato nella carta in grado di immagazzinare i dati dei biglietti acquistati. E' stato oggetto di una campagna mediatica promossa dall'amministrazione comunale proprio nel 2018 quando era ormai diventata realtà a Torino, ma a Roma è rimasto solo nel libro dei buoni propositi tecnologici.

Insomma: tanti saluti dal medioevo tecnologico di atac.
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