A cinque mesi dalla scomparsa di un pezzo di storia dell'automobilismo vi proponiamo quest'opera che parla della travagliata vita di questo pilota della Ferrari scampato miracolosamente ad un pauroso incidente. Niki Lauda. Il campione che ha vinto anche la paura di Pino Casamassima racconta la storia di un campione, di un uomo, di un mito.
Eccovi una breve introduzione.
Quel giorno, il 1° agosto 1976, ricevette l’estrema unzione. Strappato 
dalle fiamme della sua Ferrari, Niki era stato dato per spacciato. E, 
invece, risorto come l’araba fenice, tornerà in pista con le bende 
ancora insanguinate per scrivere nuovi capitoli di una storia destinata 
al mito.
Niki Lauda. Un nome, una leggenda. Per gli appassionati di automobilismo
 è stato uno dei migliori piloti di tutti i tempi, ma anche chi non si è
 mai interessato ai motori ha ammirato l’incredibile forza che, dopo 
l’incidente del Nürburgring, lo ha riportato in pista dopo soli 40 
giorni. Quando il 1° agosto 1976 la sua monoposto ha preso fuoco sul 
circuito tedesco il mondo è rimasto col fiato sospeso. E quando il 12 
settembre, al Gran Premio d’Italia, con le bende insanguinate sulla 
testa, ha tagliato il traguardo quarto, i tifosi della Ferrari lo hanno
 portato in trionfo come se a vincere la gara fosse stato lui. Partendo 
dalla sala di rianimazione in cui sta lottando fra la vita e la morte, 
Pino Casamassima ripercorre le tappe più importanti della vita del 
pilota austriaco: dall’infanzia allo strappo con la famiglia di 
banchieri che non voleva si dedicasse alle corse; dagli esordi nel 1968 
con una Mini Cooper S all’ingresso in Formula 1 finanziati da un 
prestito ottenuto da una banca concorrente; l’ingaggio Ferrari; il rogo 
del 1976, il ritorno sulle piste, la conquista di due mondiali con il 
Cavallino e la clamorosa rottura con la casa di Maranello per passare 
alla Brabham, anche grazie a una montagna di dollari. Poi il ritiro dal 
circus per dedicarsi alla creazione di una compagnia aerea e, nel 1982, 
il rientro in pista con la McLaren con la quale nel 1984 vincerà il 
terzo titolo iridato e, nel 1985, l’abbandono definitivo delle 
competizioni fino al ritorno come uomo Mercedes nella nuova epoca 
segnata da Hamilton (portato in squadra proprio da lui). Ma nel libro 
non c’è solo il Lauda pilota. C’è anche l’uomo. Con i suoi grandi 
amori, Marlene e Birgit, i figli, l’amicizia con Luca Cordero di 
Montezemolo che lo porterà a chiamare Lukas il suo primogenito, le 
malattie (subirà tre trapianti) e la battaglia personale per cambiare le
 regole sulla sicurezza in pista. Fino all’epilogo, il 20 maggio 2019.

