18 settembre 2017

18.9.17

No more cats on the table!


@CrisAsorey protagonista di questa puntata all'insegna dell'ignoranza diffusa nell'infoatac. Iniziamo con un botta e risposta apparentemente 'normale' tra Cris e l'infoatac: domanda in italiano, risposta in italiano.

Sembrerebbe tutto regolare, se non fosse per un piccolo particolare: nella mattina dello stesso giorno la nostra eroina aveva provato a chiedere informazioni in inglese senza ottenere alcuna risposta dall'infoatac


Visto il tardare della risposta di infoAtac abbiamo provveduto noi a farle capire come funziona, o meglio, come non funziona il servizio di comunicazione all'utenza di ATAC: in inglese non rispondono (diversi turisti nei giorni precedenti ci avevano provato e non avevano ottenuto alcuna risposta).


Desolanti le conclusioni della nostra malcapitata: a Roma il trasporto pubblico fa schifo e chi è preposto a darti informazioni è un incapace.


Se da un lato riteniamo corretto che infoAtac non risponda in inglese perchè gli addetti non sono capaci di articolare due parole in lingua anglosassone (vedi strafalcioni registrati sulla nostra rubrica 'the cat is on the teibol'), dall'altro lato pensiamo che sia una follia che un'azienda di trasporto pubblico di una capitale europea qual Roma non sia capace di comunicare in inglese.


Basta muoversi di alcune centinaia di chilometri e approdare a Milano per scoprire che l'ATM, che trasporta abitanti e turisti nella città meneghina, non solo interagisce su twitter quotidianamente anche in lingua inglese ma possiede addirittura un account twitter dedicato ai 'travel alerts', tramite cui l'utenza riceve informazioni e notizie in lingua anglosassone.

Unico punto a favore dell'infoatac che a questo punto fa veramente sorridere è il tweet notturno che periodicamente l'infoatac manda anche ai turisti stranieri:


Come dire: il 'SIAMO CHIUSI' è meglio farlo sapere a tutti tutti tutti

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