7 marzo 2018

7.3.18

Nun rompere lo cojo... (spoiler)

Questo il messaggio conclusivo dell'infoatac dopo una serie di tweet di Maria, utente sorpresa (a detta di un controllore incapace) con titolo di viaggio irregolare.

La storia comincia con Maria che pubblica il biglietto oggetto di verifica che secondo il controllore è scaduto alle 15.14. E' possibile che il controllore non fosse capace di riconoscere un 5 da un 6 visto che la stampa dell'obliteratrice non era nitida, ma dove la vista non arriva ci arriva la matematica: bastava aggiungere 100 minuti all'ora della validazione (che peraltro coincide con quella di emissione) per arrivare al risultato finale.


Questo, in buona sostanza il motivo dello sfogo di Maria che, vistasi contestare l'irregolarità, decide di fornire i propri dati ma di non firmare il verbale, rinunciando quindi al rilascio di una copia. Ma durante il racconto (vi proponiamo solo un paio di tw) Maria commette un errore: citare l'infoatac.

Ecco dunque la replica stizzita dell'addetto ti abbiamo aiutata ieri, nun rompere più li cojoni. Già, perchè per l'addetto "assistenza" significa "numero del verbale" e basta. Il fatto che il controllore abbia commesso una irregolarità o una inesattezza non è argomento ammesso dall'addetto dell'infoatac che avrebbe potuto suggerire di sporgere reclamo sul sito ATAC o avrebbe potuto riscontrare le ipotetiche inesattezze di Maria con il verbale alla mano.

Ricordiamo dunque agli addetti dell'infoatac che "fornire assistenza" e "fornire informazioni" sono due cose diverse.


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