10 giugno 2017

10.6.17

Innumerabile




Doppia figuraccia per ATAC: @infoAtac pretende dall'utente il numero di fermata sebbene abbia già fornito il nome della fermata...ma la palina della fermata in questione non riporta nè nome nè numero della fermata!

Incredibile, ma vero.

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10.6.17

Cos...?


La singolare domanda di @infoAtac spiazza anche chi è avvezzo ai tweet più strani ed inusuali.

L'utente chiede il perchè della temperatura polare dei treni della metro C,
@infoAtac risponde chiedendo dove si trova il treno.

A questo punto immaginiamo l'utente che risponde 'al polo nord' e @infoAtac che se ne esce con il suo tipico 'ci scusiamo per il disagio ma la località non è di competenza nostra'.

Torniamo solo per un istante ad essere seri per farci un paio di domande: nella modernissima metro C fatta di futuristici sensori e automatizzazioni spinte non è possibile sapere quale sia in remoto la temperatura dei vari convogli?
Non è possibile impostare da remoto la temperatura? 
Ma soprattutto è necessario fare all'utente questo genere di domande folli piuttosto che procedere con un controllo della situazione?

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9 giugno 2017

9.6.17

L'ora della ricreazione


Si capisce no? Mica vorrete una virgola dopo il si o un accento sulla i del si...?


Tanto si capisce...o sì, (lui) capisce...giusto?


...ok, è chiaro, hanno finito le virgole...

...e anche i punti interrogativi...


...più e più volte...tanto si capisce che è una domanda...no (?)


partirà (singolare) da entrambi i capolinea...che cosa non è dato saperlo, in compenso, essendo singolare avrà il dono dell'ubiquità essendo ad entrambe (o entrambi?) i capolinea...singolare, no?


Prima elementare:
dopo il punto, il punto esclamativo o quello interrogativo ci vuole la lettera maiuscola,
negli altri casi invece va bene la lettera minuscola.


Terza elementare:
il plurale di indisponibile è indisponibili (fino a prova contraria)

...non parliamo di D eufoniche anche se la professoressa di italiano alle medie, secoli fa, ha osato spiegare la differenza tra la particella "a" e la sua equivalente "ad"...

...usare le parentesi invece delle virgolette è la nuova moda...forse...




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9.6.17

Quant'è dura la mattina...


Continua a imperversare l'assenteismo mattutino di @infoAtac di cui oggi vi proponiamo l'ennesimo esempio plateale.

Giovedì 26 aprile 2017, @infoAtac nell'ultimo tweet della sera promette 'aggiornamenti in tempo reale' a partire dalle 6.15 ma, come abbiamo già raccontato più di una volta, i tweet che arrivano alle 6 del mattino del giorno successivo con gli hashtag #info #atac sono facilmente programmabili.


La verità viene facilmente a galla facendo una semplice ricerca tra i tweet con contenuto @infoAtac
@marco_gatta323 ad esempio alle 7.01 del mattino a Cinecittà si vede rifiutato al tornello della metro il biglietto appena acquistato. Probabilmente anche gli addetti che dovrebbero essere nel gabiotto sono a gozzovigliare allegramente da qualche parte e nemmeno la carta 'twitter' sembra funzionare.


Più fortunato sembra essere @Alebat9 che dopo aver twittato alle 7.05 si vede rispondere da @infoAtac 2 minuti dopo (alle 7.07)

 Da notare infine nella risposta di @infoAtac la 'partenza da arco' che dovrebbe stare per 'arco di travertino', apparente segnale della poca voglia di lavorare.

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8 giugno 2017

8.6.17

Venerdì 16: torna lo sciopero a rallegrar i nostri cuori!

Fervono i preparativi di sindacati e sindacatini in vista del super-iper-mega-sciopero dei trasporti che bloccherà la capitale e il cervello di molte persone. A differenza dei precedenti scioperi, questa volta i motivi dello sciopero sono la difesa di alcuni privilegi e di norme che servono a mantenere in piedi i grandi carrozzoni inefficienti come ATAC. 

Siamo filogovernativi o piddini? Pregiudizi (e problemi) vostri.

Ma andiamo ai fatti: il 4 maggio 2017 CISL pubblica un documentone riguardante i motivi dello sciopero. Nella parte iniziale viene descritto quello che deve essere fatto per far diventare un qualsiasi decreto legge una legge normale...un po' di fuffa per far desistere dalla lettura i lettori meno motivati.


Si prosegue poi con vari paroloni e tecnicismi degni del miglior burocrate: organicità, impianti normativi, regio decreto...siamo molto lontani dal 'parla come magni' di certi sindacalisti più terra terra.


Ma proprio nel momento in cui c'eravamo rassegnati a non capirci una mazza dei motivi dello sciopero ecco che un secondo sindacato pubblica il suo proclama: stiamo parlando del SULCT_tpl.


Iniziamo con una fantastica definizione tutt'altro che seria: il 'Governo GentiRenzi'. Capiamo già che il tono del proclama sarà si terra-terra, per un pubblico di lavoratori che preferisce le battute di spirito alla serietà delle ragioni dello sciopero...ma andiamo avanti con la lettura.

Oggetto dello sciopero è l'abrogazione (l'annullamento) di un decreto regio del lontano 1931, quando sua maestà decise di mettere ordine al settore del trasporto pubblico. Ci attira subito, la scritta a grandi lettere in fondo al documento: "CI VOGLIONO PORTARE INDIETRO DI 30 ANNI"

Tratteniamo a stento la risata: viene cancellata una legge del 1931, vecchia cioè di 86 anni e il sindacato dice che si torna indietro di 30 anni! O hanno la calcolatrice rotta o la serietà di chi ha scritto questo proclama è andata a farsi benedire (30 anni fa).

Proviamo a rimanere seri e analizziamo punto per punto il resto del proclama:
  • Hanno introdotto la cassa integrazione nel settore. BENE: hanno messo una tutela in più, lo stipendio pagato dallo stato, a tutti quei lavoratori quando l'azienda per cui lavorano entra in o rischia il fallimento...ma i sindacati scioperano perchè non lo vogliono. Vi sembra normale?
  • Vogliono rifare le gare entro il 2019! BENE: il governo mette in discussione l'inefficienza del sistema attuale e vuole che il servizio venga affidato a nuove aziende (magari anche sane con dirigenti e lavoratori che abbiano voglia di lavorare e non cazzeggiare)
  • Hanno ridotto la copertura della malattia. BENINO. Chi ha problemi è giusto che stia a casa con stipendio pagato. Quando però la malattia diventa 'abitudine' bisogna correre ai ripari. E' risaputo che molta gente, con la complicità dei medici, se ne approfitta della 'malattia' per farsi gli affari propri e non lavorare (ricordiamo la famosa 'epidemia di capodanno' della polizia locale di Roma). Purtroppo ne pagheranno le conseguenze anche coloro che della 'malattia' ne hanno bisogno, perciò non diciamo bene, ma benino.
  • Hanno previsto lo spezzatino del servizio. BENISSIMO! Piuttosto che appaltare tutto ad un unico carrozzone si appalterà il servizio a tante piccole società. Nel momento in cui una di queste società non raggiunge gli obiettivi di qualità di servizio la si mette alla porta e si cerca un nuovo gestore più serio. Oggi in ATAC sono tutti intoccabili, i fannulloni si nascondono dietro i lavoratori seri, difesi dai sindacati, ed è impossibile colpire nel mucchio le mele marce. Nel caso di piccole società (private) le mele marce hanno vita breve: o lavori o te ne vai a casa. 
  • Hanno aumentato l'orario di lavoro mantenendo lo stesso stipendio. BOH?! Su questo punto non ci pronunciamo. Il lavoro del ferrotramviere non è banale, la soluzione vera dovrebbe essere licenziare i fannulloni. 
  • Hanno introdotto il risarcimento a carico degli autisti in caso di incidente. BENE! Se l'autista ha la testa per aria e dimentica di mettere il freno a mano e il bus travolge un'auto (stiamo facendo SOLO delle ipotesi), forse un po' di colpa ce l'ha, o no? Se un autista sta a telefono senza auricolari mentre guida e causa un incidente a chi dobbiamo dare la colpa? Se guida alla cazzo di cane perchè deve ascoltare la radio o perchè impegnato a parlare con l'amico in cabina (è severamente vietato parlare con l'autista), non rispetta uno stop e fa danni al mezzo o ancor peggio ad altre persone è giusto che le conseguenze della sua colpa se le prenda l'azienda per cui lavora? A questo punto lasciamoli a chiacchierare al capolinea, gli paghiamo lo stipendio e mettiamo delle scimmie alla guida.

Leggendo dunque questo proclama, questo tanto contestato decreto GentiRenzi non sembra così drammatico. Ma ovviamente noi siamo di parte.

Non ci resta che rassegnarci, ancora una volta, e prepararci al blocco della capitale.

Buona fortuna e buon viaggio.
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8.6.17

Implicite cialtronate


Alcune semplici domande, alcune semplici risposte: se vuoi sapere dove sta il tuo treno o il tuo bus con grossa probabilità la risposta corretta te la darà su twitter @infoAtac
Parliamo comunque di probabilità, visto che spesso e volentieri anche gli schermi di @infoAtac vedono bus fantasma o non vedono bus reali. Ricordiamo inoltre che la fortuna di avere una risposta è anche legata a certi orari (non di notte, dopo una certa ora) e a certi giorni (non le domeniche)

Le probabilità si abbassano se si prova ad usare l'app 'viaggia con atac', di recente disponibile oltre che per android anche su dispositivi windows mobile e apple.


Fino a qualche tempo fa, se eravate persone 'di un certo livello' e disponevate di un dispositivo della famiglia Apple potevate considerarvi meno fortunati e in caso di informazioni farlocche non vi potevate lamentare.
Insomma: cornuti e mazziati!

Il piccolo particolare che il gentilissimo addetto @infoAtac non raccontava a questo utente è che l'app per IOS consigliata non era infatti l'app ufficiale di ATAC, e questo è l'argomento principe che i cialtroni di @infoATAC usavano per rintuzzare le proteste.

L'app Muoversi a Roma è infatti dell'agenzia della mobilità capitolina, a cui ATAC passa dei dati, per così dire, 'di seconda mano': bus inesistenti, corse inventate e cialtronate di questo tipo. Fanno eccezione, doverosa puntualizzazione, le linee periferiche che sono monitorate meglio.

Tutto questo accade grazie alle istituzioni che hanno permesso questa assurda follia di 'orticelli distinti' in cui ATAC e agenzia della mobilità si scambiano dati 'di seconda mano', in cui ATAC ha una app per dispositivi mobili inguardabile e che mai sbarcherà su sistemi IOS, in cui l'unico a rimetterci è sempre l'utente finale, vittima non solo di disservizi (rimodulazioni e cancellazioni) ma anche di disinformazione sistematica.

Et voilà, cialtronata ATAC servita!


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7 giugno 2017

7.6.17

Tripudio di link!


Tripudio di link (errati) per questo utente che chiede dove si possa trovare l'app ufficiale di atac (viaggiaconatac); @infoAtac invia primo link che porta ad una pagina inesistente (http://www.viaggiacon.atac.roma.it/);

Un utente, buon samaritano, offre il suo aiuto per raggiungere la pagina contenente tutte le informazioni per scaricare quella cacata di app che adesso è anche disponibile su APPStore e WindowsPhone e utilizzabile (?) anche da ipovedenti (così recita la pagina).

@infoAtac non contenta dell'intervento aggiunge un ulteriore link alla pagina viaggiacon.atac.roma.it (senza il www iniziale) che carica la versione web del servizio, inutilizzabile su uno schermo piccolo come quello del telefonino.

Solo applausi.
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7.6.17

C'era una volta la regina @LindaMeleo

C 'era una volta Bernokkiland, un tranquillo villaggio di periferia con una chiesa, una piazza e una stazione dove tanti treni andavano e venivano incessantemente per portare le persone in città.

Nella stazione non ci abitava nessuno:

la guardia che doveva stare attenta ai ladri era stata sostituita dalle telecamere e da una sirena pronta a suonare se un ladro cattivo si avvicinava
il signore che faceva i biglietti per risparmiare era stato tolto e sostituito da due robot, controllati dalle telecamere e da una sirena pronta a suonare se un ladro cattivo si avvicinava
il signore che doveva controllare che i passeggeri salissero sul treno solo dopo aver fatto il biglietto era stato sostituito dalle telecamere e da una sirena pronta a suonare
Le telecamere e la sirena (nascoste)

Una notte di Giugno, però, un ladro malvagio entrò nella stazione e mentre i robot dormivano rubò tutti i biglietti e le monetine. Era stato molto fortunato: sia le telecamere che la sirena quella notte (come tutte le notti) stavano dormendo e non si accorsero della sua presenza.

Il ladro cattivo
Prima di scappare via il ladro decise di lasciare un ricordo della sua cattiveria nella stazione e ruppe tutti i robot che facevano i biglietti.
I robot scassati
Quando il sole tornò a splendere il giorno dopo e il villaggio cominciò a svegliarsi tutti si accorsero di quel che era successo.

"AL LADRO !" - cominciarono ad urlare
"AL LADRO !" - urlò la telecamera
"AL LADRO !" - urlò la sirena
"AL LADRO !" - urlò il capotreno
"AL LADRO !" - urlò il macchinista
"AL LADRO !" - urlò il passeggero

Lo sceriffo del villaggio, sentite queste urla, corse di fretta in stazione, scortato da due guardie per capire cosa stesse accadendo.

"AL LADRO" - urlarono le guardie alla vista dei robot distrutti
"AL LADRO" - urlò lo sceriffo, dopo aver scoperto che le telecamere e la sirena erano rimaste a dormire invece di far la guardia

Lo sceriffo del villaggio
Mentre tutti erano impegnati ad urlare, non c'era nessuno ad aggiustare i robot, a vendere i biglietti alle persone che arrivavano in stazione o a controllare che le persone salissero sui treni dopo aver fatto il biglietto. Nel frattempo chi doveva andare in città, passava indisturbato e saliva sul treno senza fare il biglietto.

Le urla, sempre più forti, arrivarono finalmente al castello dove viveva Linda, la regina magica dei treni che, impaurita da questo vociare chiamò tutti i paggi del castello e li mandò di corsa a Bernokkiland a risolvere il problema.
La regina Linda con la corona (a destra)
I paggi arrivarono quando la notte era già scesa sul villaggio, dopo che i viaggiatori erano saliti sul treno senza biglietto per un giorno intero e le persone avevano smesso di urlare 'AL LADRO'. Si misero subito al lavoro:
un paggio aggiustò i robot che faceva i biglietti
un paggio pulì il pavimento dai cocci che aveva lasciato il ladro
un paggio portò dei biglietti puliti da dare ai robot
un paggio portò le monetine che i robot avrebbero restituito come resto a chi voleva fare il biglietto
un paggio portò un carretto con altri biglietti puliti di riserva e altre monetine
un paggio pulì il vetro della telecamera che avrebbe dovuto riprendere il ladro cattivo
un paggio diede un tazzone di caffè alla sirena per evitare che si addormentasse e suonasse se il ladro fosse tornato
un paggio, infine, dopo aver controllato la situazione e tornò al castello della regina per raccontare come i servi avevano messo a posto la stazione

Il carretto dei biglietti
Quando il sole tornò a splendere sul villaggio, la regina si affacciò al balcone per disprezzare a gran voce il ladro e annunciare al popolo che tutto era tornato alla normalità: nella la stazione uno dei robot era tornato a fare i biglietti, un paggio controllava il biglietto dei passeggeri che salivano sul treno e, fuori dalla stazione (per sicurezza) un paggio con il carretto con altri biglietti, pronto a scappare via se il ladro fosse ritornato per rubare ancora, evitando così che il ladro rubasse tutti tutti i biglietti.

E vissero felici e contenti!
(...o almeno così ci dicono)

Nota per i genitori:  è vietato spiegare ai bambini perchè il servo in più messo a vendere i biglietti visto che c'era già il robot a lavoro e perchè il servo non si è messo dentro la stazione a vendere i biglietti
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7.6.17

Maledetta primavera...


...che fretta c'era? 
come diceva il famoso ritornello della canzone Maledetta Primavera.
Fretta di scrivere, fretta di prendere "in carichi" la segnalazione...


Si continua con una nuova forma italiana, una via di mezzo tra

puoi chiedere rimborso, (virgola) utilizza...

puoi chiedere rimborso utilizzando...

per chiedere rimborso utilizza...




...abbiamo poi un paio di punti interrogativi opzionali...


...una segnalaizone (segnalazione a zone?)...

...le fasce orarie diventano 'orario'...

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6 giugno 2017

6.6.17

Arrampicatori di specchi


Torna la mitica arrampicata sugli specchi, sport aziendale dell'ufficio comunicazioni all'utenza di ATAC; alle 15.17 l'utente chiede informazioni sulle prossime partenze del 792. Ben 14 fermate di distanza, oltre 40 minuti di attesa per l'utente che a questo punto vuole sapere a che ora è partita la corsa.


Pian pianino si scopre l'altarino: una corsa saltata, la corsa successiva partita per motivi non noti in lieve ritardo (ufficialmente 4' ), @infoAtac che tenta l'arrampicata sugli specchi.

Non resta all'utente che sonnecchiare visto che di autobus a distanza di un'ora (ultimo tweet alle 16.12) non se ne vedono all'orizzonte.

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6.6.17

@infoAtac missione completata


Domanda dell'utente: vorrei sapere se ci sono problemi di collegamento su una linea.

Risposta di @infoAtac : se ci dici la fermata ti diamo i tempi di attesa


Il problema è che l'utente ha chiesto ad @infoAtac qualcosa di molto più semplice: se ci sono interruzioni o problemi sulla linea.

La conclusione avvilita dell'utente che decide di andare in auto dimostra l'inutilità del servizio di informazione di @infoAtac

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5 giugno 2017

5.6.17

Impulsivamente...

Tweet impulsivo di @infoAtac che alla vista della parola vergogna scatta con l'ammonizione.

E' stato seguito alla lettera il ns manuale del buon comunicatore:
  1. termine imperante 'moderati' senza considerare se l'utente avesse torto o ragione
  2. link al modello preaccartocciato senza controllare la natura della segnalazione
  3. cancellazione del tweet 'imperante' (livello cialtroneria 'enterprise': hai fatto la cazzata abbi il coraggio di chiedere scusa e rettificare invece di far la figuraccia cancellando il tweet)
  4. rettifica postuma in cui si precisa che il numero in oggetto non è gestito da ATAC
  5. errore finale in cui si cerca di far scaricabarile sul nulla, visto che il numero è stampigliato su tutte le emettitrici automatiche nonchè sulla carta dei servizi redatta da ATAC per cui dovrebbe risponderne ATAC


Per completezza aggiungiamo anche l'estratto dalla vigente carta dei servizi Atac...


...e un particolare di una delle biglietterie automatiche di ATAC...



Non sappiamo infine se @infoAtac abbia provveduto a bloccare l'utente, visto che con questi individui dalle facili bacchettate e dalla poca voglia di lavorare ed aiutare l'utenza nulla è scontato.


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5.6.17

Questione di tempo...


Ricordiamo con la schermata che vi proponiamo oggi un vecchio saggio che diceva
"anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta"


possiamo dunque prendere per buona la risposta di @infoAtac una volta al dì, come una purga prescritta dal medico per superare il malessere dei mezzi pubblici che non passano.

Salutiamo cordialmente il disattento addetto alla comunicazione che twitta con l'account @infoAtac augurandogli di trovare presto un lavoro più consono alle sue capacità...


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4 giugno 2017

4.6.17

Menù del giorno: piatti ignoranti!

Ennesima carrellata di italici scivoloni dettati dalla fretta di scrivere e dalla mancanza di rilettura prima di inviare il tweet.
Come antipasto proponiamo una linea 'accesa' (on)...sperando che non sia di tipo #flambus

...abbiamo un primo piatto 'in quale fermata', un classico linguistico di @infoAtac ...

...proseguiamo con un secondo primo piatto con un link (maschile) 'pubblicata' al femminile (o si riferiva alla info?)...

...come secondo piatto abbiamo un mancato congiuntivo (presumo 'tu sia' e non 'tu sei')...


...infine come dessert proponiamo un tripudio di virgole messe a cazzo di cane, una linea 63 che e (senza accento) deviata...
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