Oggi vi proponiamo un tweet dell'infoatac ai limiti della comprensione umana.
'L'annuncio viene ripetuto, ci scusiamo' è la risposta alla segnalazione di Gianluca che a Torre Maura non riesce a capire cosa stia dicendo la voce all'altoparlante per via del volume troppo alto. L'addetto dell'infoatac voleva intendere 'abbiamo abbassato la voce e ripetuto l'annuncio'? O voleva scusarsi del fatto che avevano nuovamente ripetuto l'annuncio dando fastidio ai passeggeri?
Ultimi giorni di dicembre, Cotral, Infotreno Lazio e InfoAtac, 'uffici informazione' delle tre rispettive aziende del consorzio metrebus, protagonisti di una competizione improvvisata
Un utente chiede ai tre account twitter informazioni sullo scontrino emesso contestualmente al rinnovo della Metrebus.
Unica risposta pervenuta: infotreno lazio (l'altra risposta è del nostro account).
E' quello che @angyquattro prova a fare all'addetto dell'infoatac al mattino per avere notizie della metro B...
Purtroppo non siamo stati bravi ad acchiappare in tempo il primo tweet di risposta dell'infoatac ma vi garantiamo che hanno risposto 'a quale stazione ti trovi': infoatac cancella il tweet cialtrone e risponde con un tweet 'corretto'.
C'è da fidarsi della nostra parola? Hanno davvero cancellato il tweet o ci siamo inventati tutto? La nostra risposta a queste domande è nella schermata seguente:
Che senso aveva alle 9.13 dello stesso giorno (5 minuti dopo il primo tweet di Angela) il nostro tweet, se non quello di canzonare gli addetti incompetenti dell'infoatac?
Ma non è tutto.
Angela, accortasi della 'pezza' messa dagli addetti dell'infoatac per togliere traccia della figuraccia, chiede spiegazioni.
La risposta lascia sbalorditi: 'Non è possibile eliminare tweet di terze persone'.
Ma se Angela (prima persona) chiede ad InfoAtac (seconda persona) notizie del tweet cancellato da InfoAtac (seconda persona), quale sarebbe questa ipotetica terza persona?
Ci fermiamo un attimo stasera, un minutino scarso...il tempo di fare una breve riflessione sulla lunghezza di venti centimetri. Parliamo dei venti centimetri che diventano un chilometro e che a cento chilometri orari si trasformano su un palo un disastro di due carrozze ferroviarie. E mentre il frastuono di giornalisti, giudici, periti, poliziotti è ancora lì fuori e il circo equestre di numeri di morti e feriti continua a dare spettacolo noi riduciamo la velocità di pendolari che siamo per un momento e fermiamo il nostro treno davanti a un segnale di via impedita.
Non è il primo disastro che accade, non sarà di certo l'ultimo. Ma noi, o meglio, io di "Attacchete", stranamente, eccezionalmente, mi sono sentito vicino a queste persone più di quanto sia accaduto in passato. Degli sconosciuti che ogni giorno prendono, come me, un treno stracarico di sconosciuti che blocca l'entrata di sconosciuti nel treno, occupa due posti, fuma dando fastidio al vicino, sta seduto indifferente mentre un anziano o una donna incinta è di fronte a lui in piedi... Non conosco nessuno di loro, ma oggi è come se li conoscessi uno per uno, con i loro libri, i loro telefonini, i loro pensieri e le loro ansie. Non so perchè proprio questo disastro mi colpisca così forte...forse la vecchiaia che mi rende più sensibile e meno social-trone...o magari l'improvvisa e inspiegabile paura di non riuscire a ritornare la sera a casa e poter riabbracciare i miei cari.
Oggi me sento Pioltello...forse penserete che sia falso, esibizionista, moralista, che voglia approfittarne della notizia per raccogliere click (ah già...il blog non ha pubblicità). In questo preciso istante siate liberi di pensare cosa volete, nel bene o nel male.
Scopriamo oggi una nuova ed importante trovata dell'infoatac per l'utenza: le linee 'a frequenza'
E' il nuovo modo per giustificare le partenze 'a cazzo di cane' della linea 83 che non rispettano alcun tipo di orario. L'addetto dell'infoatac forse non sa che se non vengono rispettati gli orari di partenza, non vengono rispettate nemmeno le 'fantomatiche' frequenze. Ma forse non ha la formazione sufficiente per capirlo.
Forse se i loro stipendi fossero alla medesima 'frequenza' delle linee in questione, si renderebbero conto delle boiate che raccontano all'utenza
In questa puntata parliamo della misteriosa sparizione di alcuni tweet dell'infoatac·
Tutto inizia con Stefania che chiede se con l'abbonamento regionale a piú zone possa raggiungere l'aeroporto di Fiumicino o se debba acquistare un titolo di viaggio a parte. Come vedete, su twitter (data della schermata 29 dicembre) non esiste alcuna risposta.
La dimostrazione che un tweet è stato cancellato è proprio quella linea grigia che sta sopra l'avatar di Stefania, sopra della quale non c'è più il tweet in questione.
Se vi fidate dei nostri occhi, vi diciamo cosa c'era scritto in quel tweet (alcuni elementi sono facilmente deducibili).
Ebbene, l'addetto cialtrone sapientone dell'infoatac aveva scritto che il biglietto da 8 euro si riferiva al collegamento Termini-Aeroporto su cui non è valido l'abbonamento regionale a zone. Di errato c'era il costo del biglietto (14 euro e non 8), che Stefania dopo alcune ricerche su internet riferisce all'addetto. A questo punto, piuttosto che scusarsi con dignità dell'info errata il tweet sparisce...forse perchè l'addetto legge il nostro successivo intervento (ma è solo un'ipotesi) e si fa prendere dalla paura di una nostra possibile censura.
Dopo aver ceduto doverosamente la linea a Infotreno Lazio, che reputiamo molto più competenti in materia e i ringraziamenti da parte di Stefania (a Infotreno) l'addetto dell'infoatac, forse preso dal panico che la professoressa lo potesse bocciare o mettergli una nota negativa sul registro, si butta a capofitto in una disquisizione tecnica sugli abbonamenti...
...mentre nel frattempo Infotreno Lazio si congeda salutando l'utente, soddisfatta della risposta semplice e precisa.
Puntata di riflessione su regole e regolette che vigono in ATAC e che puntualmente non vengono rispettate.
E' il caso di Ginevra che segnala all'addetto InfoAtac che sul bus della linea 360 sta piovendo. L'addetto infoatac risponde chiedendo il numero vettura (corretto), ma aggiungendo anche di rivolgersi all'autista. Ginevra evidenzia giustamente che è proibito parlare al conducente, e ha ragione.
Aggiungiamo alla lista che
nelle stazioni in superficie è vietato fumare (fumano anche i dipendenti atac)
sulle scale mobili bisogna rimanere fermi (tutti cercano di passare avanti, ma dove cazzo correte tanto con atac arrivate tardi lo stesso)
l'immondizia va riposta negli appositi cestini (i pulitori di Casal Bernocchi e Ostia Antica li abbandonano davanti le rispettive stazioni ogni santissimo giorno, mentre chi fuma butta la cicca sui binari)
è obbligatorio essere muniti di titolo di viaggio valido per poter viaggiare (i saltatornelli, i trenini e le uscite di sicurezza aperte quotidianamente non si contano)
è vietato suonare e/o raccogliere soldi a qualsiasi titolo sui mezzi (suonatori, cantanti e bimbi accattoni hanno ormai dimora fissa sui mezzi ATAC)
C'era una volta in un magico mondo lontano chiamato Roma il castello fatato della Regina Linda. Per tutti i bambini che non la conoscono già, diciamo che Linda era una Regina buona, con tanti pregi e qualche difetto elegantemente celato dietro un grazioso angelico faccino. Era una Regina speciale, non molto pratica di numeri, con un atteggiamento un po' troppo severo verso i sudditi insolenti, ma comunque munita di una bacchetta magica in grado di mantenere la pace nel regno.
Tutto procedeva nel migliore dei modi al castello e nel suo regno: i controllori controllavano, i treni trenavano, le metro metravano, i bus bussavano (erano mezzi molto educati), i tram beh...i tram andavano e tutti i suoi abitanti erano felici e godevano di buona salute. Era tutto così perfetto che nulla, ma proprio nulla poteva andare male.
Un giorno però in quel regno tranquillo arrivò un misterioso straniero mascherato. Sin da subito alcuni abitanti si accorsero che la tranquillità del regno era in pericolo, ma non diedero troppo peso alle loro paure e continuarono a fare le faccende in cui erano affaccendati.
Tutto ad un tratto un enorme urlo rimbombò in tutto il castello e in metà del regno. La Regina Linda aveva fatto una orribile scoperta: metà dei suoi bianchi destrieri, utilizzati nelle grandi occasioni per trainare la sua regale carrozza erano stati rubati!
"ORRORE, ORRORE!!" - cominciarono ad urlare gli abitanti.
"IN GUARDIA, IN GUARDIA!" - cominciarono ad urlare le guardie.
"BIP! BIP!" - cominciarono ad urlare le obliteratrici.
Insomma, un gran trambusto incontrollato in mezzo al quale quel misterioso straniero mascherato era riuscito a dileguarsi con la metà dei bianchi destrieri della Regina.
Tornò a regnare il silenzio nel regno della Regina Linda: ormai il furto era stato messo in atto e lo straniero era troppo lontano per venire riacciuffato dalle guardie della Regina. La frittata era fatta. L'unica cosa che rimaneva da fare era proteggere i destrieri che erano rimasti per evitare nuovi furti.
Si, ma come?
Chiudere le porte del castello avrebbe impedito agli abitanti di entrare e portare il propri doni alla Regina, sorvegliare i destrieri avrebbe rubato prezioso tempo alle guardie della Regina, spesso impegnate in impegnative ronde nel mondo di Super Mario o di Candy Crush Saga (che nomi bislacchi per quelle parti del regno, eh?)... Pensa che ti ripensa...era arrivato il momento per la Regina di impugnare la bacchetta magica e fare una magia anti-ladro di destrieri!
Siccome la Regina Linda non era nata ieri e conosceva bene la storia di Cenerentola, decise di fare il sortileggio opposto a quello che la fatina aveva fatto a quella sua bionda principessa: decise di trasformare i suoi bianchi destrieri in simpatici topolini finchè non avesse avuto bisogno di utilizzare la sua regale carrozza.
La pace finalmente tornò in tutto il regno e i destrieri bianchi della Regina Linda furono liberi di girare per il regno sotto mentite spoglie impedendo agli stranieri di poterli rubare.
Pertanto bambini, se vi capita di vedere vicino ad un trenino o ad una metropolitana qualche topolino pelosetto, non rimanete schifati: non è un sorcio puzzolente di fogna come sembra ma un bianchissimo e lucente destriero della nostra Regina che gira indisturbato dai ladri per il regno sotto false sembianze.
Pensavamo che bastasse un solo account twitter per poter smarmellare sufficienti cialtronate all'utenza ATAC, scopriamo che a volte è necessario ricorrere ad account supplementari
E' il caso di Alexis che, nel tentativo di segnalare un disservizio alle scale mobili dell'affollata stazione Termini, non vedendosi rispondere dall'account principale 'infoatac' prova a rivolgersi all'account 'infoatac2'.
La risposta (doppia) dell'addetto dell'infoatac viene completamente smentita dalle schermate che Alexis allega ai tweet successivi: è stata bloccata dall'account principale e Infoatac2 in bio riporta la dicitura 'profilo di riserva' e non principale.
Ma se errare è umano, l'essere diabolicamente cialtroni è certificato dal tweet successivo: l'addetto ribadisce che Alexis non è bloccata, e che il profilo da cui scrive (InfoAtac2) è quello principale.
E' chiaro che qualcuno non ha spiegato a quest'incapace alcuni dettagli tecnici importanti sul funzionamento di tweetDeck, la piattaforma che twitter mette a disposizione degli utenti per gestire in gruppo uno o più account aziendali.
Questo il sospetto che la maggior parte degli utenti ha, pochi i numeri e gli argomenti a favore di chi tenta di dimostrare il contrario.
Nei giorni scorsi, tanto per cambiare, s'è infiammata ancora una volta la polemica di chi asserisce che lo sciopero dell'ATAC fatto il venerdì non è un giorno di ferie ma un giorno di lotta. Dall'altro lato tanti utenti (a cui vogliamo dare voce) che invece si vedono abbandonati da tutti. Quello che emerge da tutto questo dibattere è che le idee degli scioperanti sono poche e anche mal organizzate sulla questione Scioperdì.
Ma vediamo nel dettaglio alcune affermazioni controverse.
La legge dice che possiamo fare sciopero quando ci pare (cit. @cond_metrob )
Non è un argomento per smentire il fatto che si usa lo sciopero per fare ferie.
Quando c'è sciopero facciamo assemblea (cit. @cond_metrob )
Non esiste un documento che attesti che chi sciopera va all'assemblea.
I fatti inequivocabili durante lo sciopero sono evidenti: nessun scioperante in giro a fare informazione all'utenza sulle ragioni dello sciopero se non qualche comunicato sui social, nessun picchetto di protesta davanti alle stazioni. La sensazione conseguente che ha chi guarda lo sciopero da fuori è ovvia: sciopero=ferie.
Lo sciopero viene fatto nel giorno di meno fastidio per l'utenza
Nessuno studio in merito citato.
Dopo aver fatto costatare la cosa a chi sosteneva questa assurdità, senza citare studi in merito (Censis, Istat etc), alcuni sostenitori dello sciopero hanno ripiegato su insulse motivazioni come quella del prefetto che ha spostato qualche sciopero (che non era di venerdì) per motivi di ordine pubblico. Ebbene, magia delle magie, senza fare troppi studi, tenuto presente che uffici e scuole son chiuse il sabato e la domenica scopriamo che i giorni di minor disagio sono il sabato e la domenica. Che lo sciopero sia fattibile il sabato o la domenica ce lo dimostrano i lavoratori di Cotral che hanno scioperato di sabato e i lavoratori trenord che dopo il deragliamento di Pioltello hanno indetto un giorno di sciopero domenicale. Ma c'è di più: lo sciopero nasce nel 1800 in inghilterra come forma di protesta del lavoratore contro il proprio datore di lavoro. Ammesso che il senso dello sciopero sia ancora quello, lo sciopero andrebbe organizzato nel giorno in cui si dà meno fastidio all'utenza e/o in forme tali da danneggiare gli introiti dell'azienda (impedendo l'obliterazione, impedendo all'azienda di fatturare km al Comune).
Sono tutti turnisti, pochi possono godere del venerdì per allungare il riposo
E a questa domanda tentiamo di rispondere con i numeri partendo da
Percentuale dei turnisti: 80% , cioè 80 dipendenti su 100 non fanno orari di ufficio. Mettiamo da parte i restanti 20 colletti bianchi e concentriamoci sui turnisti.
Prendiamo in considerazione tutti coloro che hanno il giorno di riposo di giovedì e di sabato e che in teoria potrebbero beneficiare dello sciopero come giorno di riposo aggiuntivo.
Nell'articolo si afferma che nel settore di superficie i turni verrebbero organizzati a cicli di 10 settimane: per 2 settimane riposi un weekend, per 3 settimane riposi la domenica, per 5 settimane riposi durante un giorno feriale.
Tradotto in "frazioni", a prescindere dalla settimana che prendiamo in esame, su ogni 10 turnisti di questo settore,
2 beneficierebbero dello sciopero-weekend-lungo
3 riposerebbero solo la domenica, quindi toccherebbe loro lavorare il giorno dopo dello sciopero
dei restanti 5 a cui tocca un giorno di riposo feriale, chi avrebbe il giovedì di riposo beneficierebbe del 'ponte-sciopero', ossia uno sui 5 appena menzionati.
Totale: per 3 turnisti su 10 del settore superficie (30%) lo sciopero del venerdì è una vera comodità, una sorta di weekend infrasettimanale.
Sul settore metroferro le spiegazioni sono più 'fumose' ed evasive. Ci mettiamo dunque nel "caso peggiore" facendo finta che il ciclo dei turni sia di 6 settimane. Nel caso reale la percentuale di giorni di riposo è più alta rispetto alle giornate lavorate. Se qualche turnista vorrà farci avere notizie siamo pronti a ricalcolare. Data dunque una settimana a caso e uno sciopero di venerdì, il lavoratore su 6 che riposa il giovedì farà sciopero-ponte, stessa cosa sul lavoratore su 6 a cui tocca il sabato di riposo.
Totale: almeno 2 lavoratori su 6 beneficierebbero dello sciopero-ponte (33%) per godere di 2 giornate di riposo consecutive.
Prendiamo dunque il pallottoliere e tiriamo le somme delle somme. Vediamo quanti sono coloro per i quali lo sciopero significa "ponte" facendo due ipotesi opposte:
Se tutti fossero turnisti del settore superficie, di quell'80% dei dipendenti dovremmo prendere il 30%. Pertanto, su 80 turnisti (su 100 dipendenti) il 30%, cioè 24 lavoratori, farebbero sciopero-ponte (in altre parole il 24%)
Se tutti fossero turnisti del settore metroferro, di quegli 80 dipendenti su 100 dovremmo prenderne una percentuale più alta, il 33%, un terzo, 26-27 lavoratori (26,6%)
Pertanto, alla domanda "quanti dipendenti ATAC beneficierebbero dello sciopero ponte?" la risposta è: una percentuale che oscilla tra il 24% e il 26%...e non ci abbiamo messo dentro i colletti bianchi! Insomma, secondo i nostri calcoli (la matematica non è un'opinione) basati sulle poche e confuse informazioni dell'articolo apparso su OQ, lo sciopero di venerdì sarebbe un giorno di autentica festa per più o meno un quarto dei lavoratori (25%).
Alla percentuale appena calcolata affianchiamo il dato ufficiale dell'adesione all'ultimo sciopero: 23% dei lavoratori. Non lo commentiamo, lasciamo a voi decidere se correlare o meno i due numeri.
E adesso un messaggio per i lavoratori del comparto trasporti di Roma
LA CONCLUSIONE da parte di tutti coloro che pensano che lo sciopero è un giorno di ferie avrebbe un certo fondamento, abbiamo usato i verbi al condizionale in quanto, fino a prova contraria, di indizi "per pensare male" ce ne sono in abbondanza. L'odio da parte di alcuni utenti verso "la categoria" nasce proprio da determinati comportamenti che i lavoratori scelgono di avere quando si sciopera, a partire dalla scelta del giorno e dalla modalità.
Soluzioni?
Maggiore comunicazione e informazione all'utenza da parte dei sindacati e dei lavoratori che proclamano lo sciopero
Una rappresentanza dei lavoratori che sia più vicina agli utenti anche nel periodo di non sciopero.
Scioperi organizzati in modo da danneggiare il datore di lavoro e non l'utenza, che superino il concetto di "fasce di garanzia" e forniscano il "minimo sindacale" a chi usa il servizio.
Scioperi organizzati in giorni della settimana sempre differenti (perchè non il sabato o la domenica?)
P.S. Siamo disponibili a rettifiche/integrazioni, purchè gli argomenti siano validi
P.P.S. Ringraziamo la prole per averci prestato il pallottoliere
Curiosa puntata in cui l'addetto cialtrone, di fronte agli evidenti problemi dell'applicazione ufficiale decide di ripiegare sulla tanto vilipesa app 'muoversiaroma'.
Abbiamo infatti spiegato tempo fa come l'app 'muoversiaroma' e tutte le app non uffciali siano state sempre oggetto di disprezzo da parte dell'infoatac: "i dati sono rielaborati" - rispondevano in modo cialtronesco, sebbene il lavoro di queste app era semplicemente quello di reimpaginare i dati e renderli fruibili in modo graficamente decente agli utenti. Lunedì 11 dicembre 2017 improvvisamente 'muoversiaroma' e le app che usano gli stessi dati diventano attendibili.
Una mattina come tante il portale atac ci sorprende con degli orari e nuove stazioni della metro A
Questo è quanto si legge sul sito atac nella pagina 'aggiornamenti in tempo reale' il 12 dicembre alle ore 8 circa, così come viene segnalato dall'account twitter 'pendolari roma-lido': la Roma-Lido è diventata la nuova Metro A o la Metro A ha delle nuove stazioni che coincidono con i capolinea della Roma-Lido.
L'infoatac dopo circa un minuto risponde 'abbiamo corretto'; un mezzo successo visto che le informazioni in oggetto non dovevano andare online. Ancora una volta l'approssimazione e la cialtronaggine nella comunicazione all'utenza di ATAC trionfano.
E' questa la sensazione che viene data all'utente dall'infoatac quando si fanno certe domande.
In questa puntata Lisa segnala la palina elettronica spenta e l'addetto Infoatac risponde confermando l'invio della segnalazione e mettendosi a disposizione per i tempi di attesa. Peccato che questa 'disponibilità' sia solo sulla carta nel momento in cui Lisa chiede quale sia il motivo per cui la linea 445 non viene monitorata. A distanza di oltre un mese la risposta non è ancora arrivata.