Ed eccoci qua, cari visitatori, all'ultima puntata della stagione.
Prima di abbassare la saracinesca facciamo un piccolo bilancio su quanto accaduto in nostra presenza dal lontano 4 dicembre del 2017, data dell'inizio della nostra avventura.
Per i patiti di numerologia il quattro sembra essere il numero dominante di questa strana esperienza. Ma veniamo a noi.
Decine di migliaia di visite al nostro blog. Il contatore ha superato il 49.000 il 22 giugno, ma non sono numeri definitivi. Il nostro operato, nel bene o nel male ha destato un po' di interesse. Ancora una volta vogliamo a sottolineare che scriviamo aggratis e dal punto di vista del pendolare che ogni giorno si muove nella capitale con i mezzi pubblici. Non siamo dipendenti di ATAC, non siamo politici nè aspiriamo a diventare tali. Siamo di parte, sì, dalla parte del viaggiatore, per cui ci avete visto e ci vedrete di volta in volta contro ATAC, i sindacati, i politici incapaci etc.
Più di 400 followers su twitter, molti gli utenti indignati (come noi) per il servizio scadente di comunicazione al pubblico di ATAC. Tra le grandi conquiste annoveriamo anche un paio di 'spine nel fianco' che, invece di pensare a lavorare per ATAC, perdono tempo ad attaccarci con ignoranza e argomenti inesistenti, ma soprattutto tanti tanti simpatici amici che hanno voluto condividere con noi le loro (dis)avventure romane.
4 MOMATAC, le gallerie virtuali di 'arte' squallida, frutto di inoperosità dell'azienda del trasporto pubblico capitolino, che hanno registrato un totale di oltre 2000 visitatori virtuali in 4 mesi (10 volte il numero dei visitatori del museo delle ferraglie ATAC di Porta San Paolo).
Ma veniamo ai bilanci sull'infoAtac.
I "grazie per averci seguito" e i "ti invitiamo a moderarti" sono sensibilmente diminuiti; questo non esclude che @infoAtac continui a bloccare silenziosamente gli utenti più 'allegri' che tentano uno sfogo con questa sorta di ufficio relazioni con il pubblico virtuale e che non vengono ascoltati da ATAC.
I tweet in lingua straniera sono praticamente spariti. Il lato positivo potrebbe essere che in @infoAtac riconoscono di non essere capaci di praticare in lingue diverse dall'italiano, il lato negativo è che pochi stranieri osano interagire con questi addetti poco addetti alla comunicazione
Il numero di strafalcioni in lingua italiana leggermente diminuiti, continueranno ad esserci, visto che si tratta di umani. L'impressione data negli ultimi mesi da @infoAtac è quella di una maggiore attenzione a grammatica e sintassi, ma la fretta di scrivere e di non rileggere rende vano ogni sforzo.
Gli 'umili' tweet con i "ci scusiamo per il disagio" e le scuse in generale sono aumentati sensibilmente da dicembre a oggi, segno che qualcosa in termini di educazione in @infoAtac è migliorata, sebbene le disavventure e i disservizi reali non siano diminuiti.
Non ci pronunciamo su questioni spinose come l'assenteismo degli addetti, speriamo che la faccenda sia stata presa in considerazione da chi di dovere sebbene gli episodi di utenti rimasti senza una risposta da @infoAtac non sono mancati e, crediamo, non mancheranno.
Le informazioni errate e carenti sono rimaste pressochè invariate, il mondo di @infoAtac continua ad essere lontano dalla realtà romana sebbene abbiamo notizie di qualche addetto un po' più attivo che scende sulla terra e usa il telefono per cercare di risolvere i problemi che l'utenza segnala.
Una volta tanto segnaliamo un tweet che sembrerebbe dare tanta speranza:
Insomma, ci sentiamo soddisfatti del lavoro fatto fino ad ora, non vogliamo prenderci nessun merito ma solo compiacerci un po' per i (pochi) cambiamenti registrati in @infoAtac.
E adesso?
Adesso staremo un po' più buoni, continueremo a tenervi compagnia su twitter il nostro social preferito. Cinguetteremo rilassati da sotto l'ombrellone al mare (tranquilli voi che preferite la montagna, vi vogliamo bene allo stesso modo), forse torneremo a settembre, o forse prima...chi lo sa?
A tutti voi (nessuno escluso) un abbraccio virtuale e un saluto.