22 marzo 2018

22.3.18

Fattilicazzitua...


Riprendiamo una celebre frase di un noto senatore celebre per la sua profonda astuzia "zalonesca" per proporvi un altrettanto "zalonesco" episodio che coinvolge un addetto dell'infoatac.


Tutto inizia da una segnalazione di Federica di un comportamento poco serio da parte di un autista dell'atac. Sebbene la segnalazione sia dettagliata e precisa l'addetto chiede all'utente di sporgere reclamo tramite il celebre modello preaccartocciato che avrebbe potuto compilare lui stesso.


Noi ne approfittiamo per pubblicizzare su twitter l'accaduto, visto che troppo spesso ci viene propinata la figura dell'autista vittima di attacchi e raramente comportamenti come quello descritto da Federica vengono perseguiti dall'azienda che spesso si trova davanti ad un muro "mafioso" di omertà e da parte dei dipendenti "della categoria", gli stessi dipendenti che pubblicizzano la figura dell'autista schiavizzato e vittima di teppisti.


La nostra pubblicità all'accaduto scatena le ire di alcuni itenti che commentano, come il caso di Fabio, inneggiando al licenziamento. 

E qui arriva la risposta "zalonesca".

Già, zalonesca, perchè oltre ad essere grammaticalmente precisa (eri presente al fatto suona malissimo e andava seguito da punto interrogativo invece che da virgola) nasconde un implicito "fatti li cazzi tua" o più educatamente un "tu cosa c'entri?". L'addetto avrebbe dovuto non rispondere, ma, sospettiamo, il suo intervento è stato dettato dall'impossibilità di bacchettare apertamente l'utente (nessun tono minaccioso, nessun insulto).

Le regole della buona comunicazione avrebbero previsto il silenzio.


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