28 giugno 2020

28.6.20

Riflessioni ad alta voce: internet (e non solo) alla massima potenza

Ultima puntata delle riflessioni ad alta voce sulla tecnologia (adatta a tutti)



Quanti di voi hanno un abbonamento ad un servizio di streaming come ad esempio Netflix o un abbonamento ad internet?
Vi siete mai chiesti se il canone che pagate sia adeguato al livello di servizio fornito?
Probabilmente non avete pensato che esiste un modo, un'idea vecchia come l'uomo, per poter pagar meno ed (inconsapevolmente) avere un servizio migliore.


Sembra quasi l'inizio di uno slogan di una nuova pubblicità, in realtà si tratta consigli più che disinteressati proposti sottoforma di riflessione.

Ormai internet è diventata una cosa indispensabile: se state leggendo questo blog quasi sicuramente state pagando un abbonamento ad internet, adsl o fibra che sia. Il canone mensile attuale è, secondo noi, uno sproposito considerando l'uso che poi facciamo della rete. Abbiamo a disposizione una supermegaconnessione veloce durante tutto l'arco della giornata, è anche vero che non la usiamo 24 ore su 24 e che raramente arriviamo ad usare tutte le risorse che il gestore ci ha messo a disposizione.

Ma c'è di più.


Se accendiamo il wifi del nostro telefonino o del nostro pc, ci accorgiamo di quante (tante) reti wifi ci sono attorno a noi; se viviamo in città, il numero di reti aumenta in modo sproporzionato. Questo valore elevato è sinonimo di inquinamento elettromagnetico ma soprattutto di interferenza elettromagnetica che di fatto riduce la velocità effettiva di navigazione di tutte le reti wifi. Per rendere più chiaro quest'ultimo concetto, immaginate di essere in una stanza affollata di gente che, come voi, vuole chiacchierare con un'altra persona: alla fine sarete obbligati ad alzare il tono della voce per farvi sentire o cambiare stanza per dovervi sgolare.


La stessa cosa avviene con le reti wifi: quando si parla di reti senza filo parliamo di fatto di "una casa" (l'etere) con un numero limitato di stanze (tra gli 11 i 14 canali...dipende dalla tecnologia del modem...fate voi). Queste stanze, per oggettivi problemi di natura fisica (evitiamo di dilungarci in trattati scientifici) hanno tra di loro "le porte aperte", pertanto anche se siamo da soli con il nostro amico modem in una di queste stanze, la nostra voce si sentirà (e darà fastidio) nelle altre stanze. In pratica dunque, anche se attorno a noi ci sono meno reti wifi delle "stanze" disponibili, ci stiamo comunque "pestando i piedi tra di noi" con il risultato finale di navigare male e di non sfruttare al 100% la connessione ad internet per il collo di bottiglia che è l'aria che separa noi dal nostro modem wifi. (*)


"Ok, Attaccati al bus, ma la soluzione?" - vi starete forse chiedendo.

La soluzione è quella di usare una sola rete wifi. Un solo modem è infatti in grado di fare ordine "tra i chiacchieranti" massimizzando la qualità e lasciando tutti (più) soddisfatti (di prima). Un solo modem è anche un vantaggio per la nostra salute, sono meno onde elettromagnetiche superflue e può offrire anche benefici economici. E' chiaro dove andiamo a parare: la condivisione della connessione internet (e magari anche delle spese) con i vicini. Certo, se il vicino è antipatico bisogna saper deporre l'ascia di guerra, se è semisconosciuto bisogna aver il coraggio di rompere il ghiaccio e socializzare con lui (ma questo lo sappiamo fare già su twitter, facebook etc, no?)


Forse nemmeno lo sospettate ma...gestori come Fastweb e Vodafone stanno già facendo questa cosa, facendosi pure pagare alle vostre spalle! Il primo gestore ha creato una rete chiamata "WOW FI", una sorta di comunità di utenti che, condividendo la propria connessione di casa, hanno a loro volta la possibilità di accedere a quella dei vicini quando non sono in casa. Il secondo gestore, oltre alla comunità di utenti "benefattori", si fa pagare da chi, non facendo parte di tale comunità, ha una sim e vuole risparmiare giga navigando tramite wifi. Comunità (quasi) "gratuite" dunque, ma in realtà il prezzo che i partecipanti stanno pagando è quello del proprio abbonamento a internet; tanto vale mettersi daccordo, socializzare e smezzarsi il costo della connessione, no?


L'adsl è solo l'inizio: anche Netflix (...sky go etc) offre la possibilità di usufruire dello streaming utilizzando più dispositivi contemporaneamente e l'idea della condivisione è già utilizzata in tutto il mondo. Esistono molti casi in cui più amici sottoscrivono abbonamenti premium (due utenze o più), suddividendosi le spese e ottenendo il massimo beneficio dal servizio streaming.


Chiudiamo la puntata citando il ritornello di una canzone tratta da un film del livello di peppa pig (me contro te), ma che stranamente contiene un messaggio abbastanza profondo:

da soli si va più veloci,
ma insieme si va più lontano.

(*) Le considerazioni fatte tengono conto anche dei casi più moderni di wifi "dual band": la connessione a 5 GHz ha grosse limitazioni in casa, a causa della presenza di pareti e solai. Consideriamo anche il fatto che molti modem wifi sono "stupidi" nello scegliere il canale, sovrapponendosi ad altre wifi esistenti, e che solo gli utenti più esperti sono in grado di "addomesticare" tali modem.
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