17 maggio 2020

17.5.20

Riflessioni ad alta voce: il paziente zero.

Da diverso tempo non si sente più parlare sui media del paziente zero...perchè?


Appena scoppiata la pandemia in Italia subito la stampa si mise alla ricerca del "paziente zero" il fantomatico "untore" da cui sarebbe dovuta partire il contagio in tutto il paese. Ad oggi questo paziente zero non è saltato fuori, si è parlato del paziente "uno", abitante di Codogno, guarito e ritornato a casa dopo diverse settimane, ma l'identità dello zero è rimasta ignota.

E per fortuna - pensiamo noi - medici e scienziati non hanno voluto dare una mano ai "pornografi del giornalismo" (leggi: grandi cercatori di scoop a tutti i costi), salvando dal massacro mediatico il poveretto (o la poveretta) che in Italia per primo avrebbe contratto la malattia.

La verità, dopo settimane e settimane di negazionismo, è finalmente venuta fuori direttamente dalla organizzazione internazionale della sanità: il contagio si è diffuso soprattutto per colpa degli asintomatici, quelli cioè che hanno preso il virus ma non hanno mai avuto alcun tipo di sintomi o  che hanno superato come un banale raffreddore quello che era il Covid-19.

E di verità negate dalla OMS da gennaio a oggi ce ne sono state parecchie: si è partiti col negare la trasmissione della malattia da uomo a uomo, per poi negare la trasmissione da asintomatici a malati. E tutto questo negare ha impedito a tutti i paesi di agire immediatamente con un lockdown più breve ed efficace che avrebbe impedito una diffusione su una così larga scala.


Chi è dietro a tutto questo sembra essere proprio la Cina, ossia Tedros Adhanom Ghebreyesus, ex ministro della salute dell'Etiopia, simpatizzante da sempre del regime Cinese e attualmente presidente della OMS. Costui da sempre si è occupato di minimizzare sul Covid-19, con il favore del governo cinese che da sempre ha ufficializzato dati farlocchi circa i contagi e le morti legate a questa malattia. Sin da subito abbiamo dubitato della veridicità dei dati, soprattutto quando i dati dell'Italia cominciarono a superare quelli della cina; difficile da giustificare con la rigidità diversa del lockdown nel nostro paese. Anche oggi facciamo fatica a credere all'annuncio cinese dello "zero contagi giornalieri".

Di fatto in Cina i contagi continuano ad esserci; considerati "casi di ritorno", cioè gente ammalata che rientra nel paese, ma comunque contagi. Loro hanno "riaperto", dicono, ma non ci stupiremmo più di tanto se nei prossimi giorni ci saranno nuovi annunci di nuovi focolai. Siamo altresì convinti che i dati veri della Cina siano di gran lunga superiori al numero di casi negli Stati Uniti, in base al fatto che la sanità in Cina come negli States non è accessibile alle categorie più povere (oltre alla questione tasso di povertà).

Qualcuno potrebbe sospettare che dare addosso alla Cina, sostenendo l'insabbiamento della questione sia un complotto filoamericano. E' giusto dunque ricordare il medico cinese che per primo allertò le autorità cinesi sui casi di polmonite anomali. Imprigionato dal governo cinese e tacciato di allarmismo, fu successivamente liberato quando il fenomeno del contagio era divenuto ormai evidente ed innegabile. Credo sia una prova sufficiente per capire quanto lavoro di insabbiamento la Cina ha fatto in questi mesi mettendo a primo posto l'economia e il commercio e infischiandosene delle vite umane (non solo dei cinesi).

Tralasciamo ulteriori ragionamenti su Cina per tornare all'OMS, istituita dalle Nazioni Unite specializzata in questioni sanitarie, una istituzione che dovrebbe essere indipendente e super partes e che invece più volte in passato sembra essersi piegata ad interessi economico-politici. Sicuramente il vaccino al Covid-19 prima o poi verrà fuori, il problema più grosso sarà però riuscire a trovare un vaccino alla corruzione, malattia ben più terribile di qualsiasi batterio o virus, che continua a dilagare sul nostro pianeta.


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