1 giugno 2018

1.6.18

Usanze & usanze: lezioni pratiche di buone maniere

Puntata all'insegna delle tradizioni che l'addetto cialtrone dell'infoatac vuole rispettare.

Ma partiamo dall'inizio dell'avventura: Alessandra è l'ennesima utente che protesta per il servizio indecoroso di Atac. L'addetto, come da prassi, cerca di risolvere la faccenda chiedendo i dettagli dell'accaduto, o meglio, chiedendo informazioni sulla posizione dell'utente in modo da poterle dare i tempi di attesa.
A questo punto interviene Daniele che puntualizza sulla mancanza di cortesia dell'addetto che dà del tu all'utente e ribadisce che il servizio in generale a tutte le fermate è carente. A questo punto arriva la risposta cialtrona:
RISPOSTA ERRATA.
Sebbene sia uso e costume darsi del tu sui social, è anche vero che se l'utente chiede "del lei" un ufficio comunicazione alla clientela si dovrebbe adeguare immediatamente senza fare polemica.

Ecco un paio di soluzioni che suggeriamo all'addetto cialtrone che sbagliato due volte:
  1. NON RIBATTERE in modo polemico, in questi casi è meglio non rispondere o trovare una risposta di circostanza che sia cortese e che eviti di tirare in ballo "le usanze"
  2. CERCARE SEMPRE dei costrutti impersonali che evitino il tu e/o il lei.
Tralasciamo la teoria e veniamo alla pratica con un esempio calzante:


CIAO (o buongiorno)
(salutare è sempre una buona cosa) 
CI SERVIREBBE IL NUMERO FERMATA E IL NUMERO DI LINEA
(costrutto impersonale che evita la trappola del TU e del LEI)
per poter fare ulteriori verifiche
(dare l'impressione di un ufficio pronto a verificare e risolvere i problemi)



Chissà se dopo questa puntata 
i cialtroni infoatac avranno imparato la lezione?
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