21 novembre 2018

21.11.18

Attaccatevi alla Roma Lido

E' di ieri un tweet del sindacato Or.S.A. TPL che, facendo riferimento ad un fonogramma di 10 giorni fa, tiene a puntualizzare alcune cose sulla roma lido. 


Vi accompagnamo nello spettacolare discorso che hanno avuto il coraggio di fare alcuni sindacalisti, traducendo in parole "umane" un comunicato che sembra essere stato scritto da un avvocato che vive sulla luna (cosa abbastanza strana visto che nei mesi scorsi i comunicati erano di uno sgrammaticato che nemmeno certi temi dei bimbi di quinta elementare...).

NOTA BENE
L'interpretazione che vi proponiamo agli occhi di chi ogni giorno prende il treno suonerà come una presa per i fondelli. In realtà, per chi è a conoscenza di alcuni dettagli un po' più approfonditi della faccenda, si tratta dell'ennesimo atto di guerra tra azienda e sindacati.

Il discorso parte da dati di fatto: i treni che girano sulla roma lido senza finestrini chiusi, chiamati CAF o MA300 (foto di copertina di questa puntata), e alcuni treni che giravano una volta sulla metro A e che sono stati ripittati e rimessi in circolazione, gli MA200 (foto seguente), sono SCARTI del parco mezzi che atac ha destinato ai pendolari tra roma e ostia.


Questi mezzi, con il passare degli anni, sembrano avere ormai sempre lo stesso tipo di problemi e i ricambi in officina cominciano a scarseggiare. Ci spostiamo poi sulla situazione delle cabine di guida (giustamente parlano i lavoratori): braccioli, sedili, parasole rotti, sedili non ergonomici, infortuni attribuibili alla rottura dei sedili stessi, porte di accesso alla cabina non sicure, specchietti rotti o non regolabili. Il riscaldamento poi (non sappiamo se della cabina o dell'intero treno) puzza quando viene acceso perchè ci sono i filtri sporchi.


Insomma, sulla roma lido circolano dei cessi su rotaia, i più moderni dei quali (i CAF) sono abbondantemente usati sulle metro di Barcellona (oltre che sulla metro A e sulla metro B).

A questo punto arriva il mirabolante salto mortale con tripla rotazione.

Partendo dalla considerazione del numero insufficiente di treni (cazzo c'entra con il riscaldamento che puzza non si sa) il sindacato chiede che "venga implementato"...punto! Trattandosi di un fonogramma ci viene il sospetto che durante la dettatura sia andata via la voce, o, molto più probabilmente chi stava scrivendo sotto dettatura ha avuto un mancamento per via dell'ideOna che il sindacato stava per proporre.


Spostare qualche treno dalla metro B sulla roma lido?
NO
Ridurre il tempo di pausa tra una corsa e l'altra?
MICA SO SCEMI!!

La frase successiva, fortunatamente, svela definitivamente il mistero spiegandoci bene cosa chiedono: 
una rimodulazione
definitiva dell'orario


A questo punto è d'obbligo lo schema successivo per capire bene origini e conclusioni del ragionamento fatto da questi lavoratori che spesso sostengono di voler un dialogo sereno e aperto con l'utenza:

MENO TRENI
|
MENO FREQUENZA CERTIFICATA
DA NUOVO ORARIO
|
MENO SFORZI DEL PERSONALE
NEL RISPETTARE L'ORARIO ATTUALE
IN CULO A NOI PENDOLARI
che viaggeremo come sardine e
NON POTREMO LAMENTARCI
perchè "l'orario è quello"

Questa la soluzione definitiva (del sindacato orsa tpl) al problema della roma-lido che precisa poi: mettendo l'orario nuovo con meno frequenze i passeggeri non ci potranno aggredire verbalmente e fisicamente, ovvero se qualcuno protesterà la loro risposta sarà "non è colpa nostra, è l'orario".


La soluzione ricorda molto la genialata dell'amministrazione del decimo municipio a proposito di strade, soluzione ormai adottata in mezza Roma: abbassare i limiti di velocità piuttosto che chiudere le buche, pararsi il c*lo piuttosto che contribuire ad una soluzione efficace.


Ma prima dell'applauso defnitivo manca la ciliegina sulla torta: la richiesta di fornire ai lavoratori i telefoni aziendali nuovi, perchè quelli vecchi sono rotti e per comunicare con la centrale a volte questi poveri cristi sono costretti ad usare il telefono personale che ovviamente si usura (riducendo forse il tempo da dedicare a whatsapp o ai videogiochi?).


A quest'ultima richiesta ci siamo chiesti: se la tua società, caro lavoratore, sta nella merda per i troppi debiti, non sarebbe il caso di collaborare (usando ad esempio il tuo telefono personale) in attesa che la situazione migliori? Non sei forse tu, dipendente dell'ATAC, il primo nella lista a rimetterci se per caso la tua azienda fallisse?

A quanto pare il lavoratore di cui OrSA TPL (la scrivente) è portavoce si sente un privilegiato, un dipendente pubblico, un posto fisso di un'azienda che non può e non deve fallire, un'azienda che è indebitata fino al collo a causa di altri (la colpa è sempre degli altri, come ci insegnano i sostenitori dell'attuale forza di governo della città). Se così fosse il meme più appropriato sarebbe il seguente:


Ultima per ordine, una considerazione maligna (eh già, siamo delle persone molto cattive) sulla strana casualità tra le frequenze dimezzate di stamane (venti minuti in orario di punta piuttosto che i normali dieci) che sembrano più un effetto del comunicato di dieci giorni fa che un cattivo presagio diventato realtà...dubitandum humanum est (dubitare è umano).


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